Gabriele Germani

Cina e USA hanno intensificato la competizione geopolitica nello Spazio. Vi hanno visto una nuova frontiera per affermare il proprio prestigio tecnologico e militare.

Cina vs Usa per la conquista dello Spazio

La nascita della Repubblica Popolare Cinese, nel 1949, segnò il passaggio da una Cina repubblicana (ancora invischiata nei retaggi imperiali), divisa e in balia del colonialismo straniero (occidentale e nipponico) a una socialista e unita, organizzata attorno al Partito Comunista Cinese (a Mao e al suo gruppo dirigente).

Negli stessi anni, dopo il II Conflitto Mondiale, gli USA si imposero come superpotenza globale, guidando il blocco capitalista contrapposto a quello del socialismo reale (guida URSS, anche se il meccanismo andrebbe approfondito: COMECON e Patto di Varsavia funzionavano più come gruppi integrati; a posteriori i paesi membri -e la propaganda occidentale- lessero l’integrazione come sudditanza, ma in un’economia pianificata, la suddivisione dei compiti era la soluzione più efficiente).

Per decenni, queste due potenze si sono fronteggiate nella Guerra Fredda (competizione militare delocalizzata, competizione tecnica, culturale, nello spettacolo, nell’arte, nel cinema, capacità di impressionare i propri cittadini, i rivali, il mondo).

La Cina -dopo uno slancio verso i sovietici- rimase ai margini di questo confronto, in una fase di consolidamento interno (va ricordato il contributo al Movimento dei Non Allineati, oggi viene riportato in vita e che era un primo abbozzo di multipolarismo).

Non pochi studiosi vedono nel periodo filo-sovietico e in alcuni aspetti del socialismo reale del durante Mao, delle tappe di formazione della moderna Cina, necessarie al successivo slancio. Con spirito tipicamente cinese, i due opposti vengono integrati e portati in risalto nei loro aspetti di necessarietà l’uno per l’altro (una forma di pensiero che i cinesi mostrano anche in ambito religioso mescolando taoismo, confucianesimo, buddhismo; mentalità diversa dalla nostra logica oppositiva).

Le nazionalizzazioni furono dunque necessarie per fornire allo Stato le capacità di gestione e pianificazione che altrimenti non avrebbe avuto; senza quelle rotture dei rapporti feudali e con la borghesia cittadina (in parte legata agli stranieri) non avremmo avuto il successivo boom.

Con la crisi finanziaria del 2007 e il crollo delle economie occidentali, l’ascesa cinese è accelerata. La Cina è diventata la seconda economia mondiale, mentre gli USA hanno fatto fatica a riprendersi (e forse la cura, ha solo prolungato l’agonia).

Il dominio americano sul mondo, costruito dopo il ’45, comincia nuovamente a scricchiolare (già negli anni ’70 aveva dato segni di crisi, ma la svolta neoliberista aveva permesso di assorbire il colpo).

Contemporaneamente, Cina e USA hanno intensificato la competizione geopolitica nello Spazio. Vi hanno visto una nuova frontiera per affermare il proprio prestigio tecnologico e militare.

In questo scenario, la conquista dello Spazio diventa una delle nuove frontiere su cui Cina e USA si misurano, in una gara dagli esiti imprevedibili. Lo Spazio potrebbe trasformarsi da teatro di Guerra Fredda ad arena di un possibile scontro o luogo per ricercare risorse o per inviare scienziati o di fuga da un mondo inquinato e sovrappopolato.

L’umanità (con pro e contro) progredisce nella capacità di comprendere (dominare?). Per capire il presente, dobbiamo creare interconnessioni tra eventi in apparenza distanti, leggendovi gli indizi di un possibile nuovo ordine mondiale.

Dobbiamo ritrovare la forza di fare analisi, al di là del semplice giudizio, vedere come vanno le cose, farci un’idea, dare un parere e su quella base programmare le nostre future scelte.

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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