Amorim, potente consigliere speciale del capo dello stato brasiliano e fedelissimo di Lula: “La posizione bellicosa dell’Occidente contro Mosca rischia di provocare un conflitto più ampio”. Gli Usa: “Discorsi problematici e profondamente devianti”.

Il Brasile di Lula durissimo con l’Occidente

Celso Amorim, consigliere speciale del presidente Lula, alla guida del ‘pool’ che si occupa della geopolitica brasiliana, in un’intervista concessa al Financial Times, ha ribadito i punti centrali della diplomazia del suo governo, con l’ovvia centralità della questione all’Ucraina.

“La posizione bellicosa dell’Occidente contro Mosca rischia di provocare un conflitto più ampio“, ha sottolineato Amorim, invitando tutte le parti in lotta ad ascoltare le esortazioni alla pace che arrivano dai paesi “non allineati“: “L’Occidente deve tenere in considerazione tutte le preoccupazioni per la sicurezza del Presidente russo Vladimir Putin e fermare lo scivolamento verso una pace dei vincitori in stile Versaille”».

Per l’uomo forte di Lula l’Ucraina è vittima di una catastrofe geopolitica, ma si tratta di una crisi che dura da decenni, e che le questioni di sicurezza della Russia devono essere prese in considerazione.

Parole che non hanno fatto piacere a Washington considerando che il Brasile era già finito nella lista dei ‘cattivi’ di Biden, per i commenti di Lula in più occasioni, qualificati come “problematici, retorici e profondamente devianti”. In definitiva l’accusa di putinismo è arrivata anche a Luiz Inacio da Silva.

Ma a queste accuse ha risposto sempre Amorim, ricordando di essere stato a trattare sia a Kiev che a Mosca. E che il suo Paese è preoccupato, perchè per l’Occidente tutto si riduce solo a ideologia o a “modello politico ottimale”, in altre aree del pianeta diventa questione di sopravvivenza.

Verso il vertice dei BRICS

Con queste premesse si va verso il vertice dei BRICS che si terrà in Sudafrica ad agosto e che dovrebbe decidere l’eventuale allargamento dopo le richieste arrivate da diversi paesi , tra i quali, formalmente, Arabia Saudita e Iran.

“I ministri BRICS chiedono un riequilibrio dell’ordine globale lontano dall’Occidente”, così titola la BBC, mettendo in evidenza che questi Paesi, con 3,2 miliardi di abitanti, rappresentano il 40% della popolazione mondiale.

Il Ministro degli Esteri indiano, Subrahmanyam Jaishankar, a tal riguardo,  ha detto, introducendo i lavori: “Vogliamo inviare un messaggio forte, che il mondo è multipolare, che si sta riequilibrando e che i vecchi metodi non possono affrontare nuove situazioni. Al centro dei problemi c’è la concentrazione economica, che lascia troppe nazioni nelle mani di poche”.

(Fonte – Remocontro)

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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