Fotogramma da M.A.S.H. di Robert Altman

ByPaolo Desogus

La politica militare americana tra qualche secolo sarà fra i principali temi della letteratura comica. Gli Usa sono riusciti ad essere fallimentari anche quando hanno vinto.

La singolare potenza USA

La politica militare americana tra qualche secolo sarà fra i principali temi della letteratura comica. Le generazioni che non avranno più coinvolgimenti con l’epoca attuale non potranno che farsi delle grasse risate di fronte a un così grande dispiegamento di forza impiegata per portare avanti strategie militari quasi sempre fallimentari.

Gli Usa sono riusciti ad essere fallimentari anche quando hanno vinto, come nel caso della sconfitta dell’Urss, da cui sono sorti molti dei problemi attuali.

Qualcosa di simile è accaduto in Iraq durante la guerra con l’Iran e il sostegno a Saddam Hussein, pochi anni dopo diventato un dittatore fuori controllo americano. Ed è anche il caso dell’Afghanistan e della creazione di Bin Laden, inizialmente sostenuto dagli Usa in chiave antisovietica per poi ritrovarselo come acerrimo nemico.

Con le loro politiche scellerate e colonialiste gli Usa hanno propiziato la nascita di Al Queda e dello Stato Islamico. Hanno legittimato la violazione dei trattati internazionali con la copertura delle occupazioni territoriali di Israele (e ora con che faccia sbraitano contro Putin?). Hanno sostenuto dittatori in numerose parti del globo, dal Sud America all’estremo oriente. Recentemente hanno fallito in Siria e di nuovo in Afghanistan.

Hanno disatteso accordi (allargamento a est della Nato), tradito popoli alleati (i curdi). Ne hanno combinate davvero di tutti i colori e ora ci stanno spingendo in un’insensata guerra iniziata con il sostegno dell’ascesa di Zelensky, eletto dopo un colpo di stato, e la messa al bando dei partiti d’opposizione.

L’attuale occupazione russa dell’Ucraina nasce dal tentativo di un ulteriore allargamento della Nato a est e dal sostegno a Zelensky nell’opera di terrorismo di stato contro i gruppi russofoni del Donbas, i cui territori sono stati messi a ferro e fuoco nel silenzio delle cancellerie europee e con il consenso americano. Vi ricordate il famoso “fuck the UE“?
Ora l’opera militare americana, condotta con il solito atteggiamento comico, sta spingendo la Cina a entrare in campo.

L’UE risponde niente-poco-di-meno che bloccando TikTok, mamma che paura! Gli Usa lanciano accuse a casaccio. È però probabile che dall’ingresso della Cina possa sortire un effetto positivo, capace cioè di dissuadere l’Occidente nel proseguire questa insensata guerra oggi combattuta sulla pelle degli Ucraini per contrastare la forza geopolitica e militare russa.

La Cina è un paese adulto, guarda a lungo termine e non si fa prendere dalla smania infantile di mostrare i muscoli a tutti i costi. Forse mi illudo, ma l’ingresso della Cina nelle operazioni diplomatiche può essere un fatto positivo.

* Articolo per gentile concessione di Paolo Desogus dalla sua pagina Fb

https://www.kulturjam.it/politica-e-attualita/la-singolare-potenza-usa-una-egemonia-cresciuta-di-fallimento-in-fallimento/

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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