Ex ministro Delrio e viadotto Morandi crollato

Al Processo Morandi a fine giugno in aula l’ex ullministro Graziano Delrio ha dichiarato: “Venivano eseguiti controlli a campione, ma le verifiche non mi competevano” Egle Possetti rappresentante delle vittime del crollo del viadotto ha così dichiarato sulla deposizione dell’ex ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio. “Non mi è piaciuta la deposizione dell’ex ministro Delrio, troppi non so e silenzi, dal mio punto di vista non è ammissibile che un ministro che gestisce laa parte politica e non la parte tecnica non si ricordi e si disinteressarsi ai controlli, troppo comodo fare il ministro così. La linea della sicurezza è sempre stata nelle prime posizioni della sicurezza dei dettami ministeriali ma a quanto pare non ha funzionato molto perchè poi il ponte è crollato, io penso che non si possa agire così essendo ministro, non si può. I livelli politici dovrebbero controllare i tecnici, se io delineo un indirizzo e nessuno lo porta avanti forse qualche problema c’è, e allora devo certificarlo. Non è che in Italia possiamo avere solo gli onori, ci sono anche gli oneri e per questo è inaccettabile questo atteggiamento”.



Egle Possetti e viadotto Morandi crollato

L’ex ministro Danilo Toninelli ha dichiarato: “Il servizio di Report ha confermato la verità dei fatti: il mio percorso da ministro è finito perché ho lottato contro i concessionari autostradali. E quando sono andato via, lo stesso giorno, Atlantia è schizzata in borsa guadagnando oltre un miliardo. In questa battaglia avevamo contro tutti, dai partiti politici, ai presidenti di regione, ai nostri stessi ministri. E nel momento decisivo a qualcuno è purtroppo mancato il coraggio. Il resto è storia.”
Atlantia, diventata ora Mundys, era di propietà dei Benetton.

I Benetton e il crollo del viadotto Morandi

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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