Jusapol ha buoni rapporti con il PP e soprattutto con Vox, che ha guidato molte delle sue mobilitazioni.

di Juan Moreno Redondo – Mundo Obrero

Negli ultimi anni abbiamo assistito alla crescita, all’interno delle Forze di Sicurezza dello Stato e dei Corpi, di una serie di sindacati di polizia dal carattere marcatamente di ultradestra, sindacati che hanno cercato di destabilizzare l’azione del Governo con le loro proteste, inebriando al contempo la società con messaggi carichi di suprematismo poliziesco e appelli alla difesa del più arcaico nazionalismo spagnolo.

Tutto è iniziato nel 2017 con la comparsa di Jusapol, un’associazione formata da agenti della Polizia Nazionale e della Guardia Civile il cui nome è un acronimo delle parole “Justicia Salarial Policial” (Giustizia Salariale della Polizia). La loro richiesta era l’equiparazione degli stipendi del corpo di Stato a quelli delle forze di polizia regionali.

Con l’impulso di questa rivendicazione salariale, e approfittando del vittimismo della polizia dopo il “referendum” indipendentista del 1° ottobre 2017 in Catalogna, Jusapol ha dato vita al sindacato di polizia Jupol, oggi maggioritario nella Polizia nazionale, e a Jucil, l’associazione professionale equivalente, anch’essa maggioritaria ma con minor sostegno nella Guardia Civil. Sebbene Jusapol e i suoi derivati si definiscano apartitici, esistono numerosi legami tra questi sindacati e il Partito Popolare e soprattutto con Vox, i cui leader hanno guidato molte delle manifestazioni di questo conglomerato di polizia.

Con la mozione di censura del 2018 contro il governo corrotto del PP che ne ha causato la caduta, questi sindacati hanno iniziato una campagna di aggressione contro il nuovo governo di sinistra, soprattutto a causa degli accordi raggiunti tra socialisti e Unidas Podemos per dare stabilità al governo e successivamente con l’ingresso di UP nel governo. Ad esempio, sulla questione della perequazione salariale, nonostante il fatto che grazie al lavoro del governo progressista sia stata messa in pratica l’effettiva perequazione, non solo rispettando il pre-accordo del 2017 ma estendendolo e rendendolo realtà, per mesi JUSAPOL ha diffuso bufale sul fatto che il governo non avrebbe rispettato il pre-accordo sulla perequazione salariale e che non avrebbe pagato le rate dell’accordo, nonostante il governo progressista abbia finalizzato questo accordo, una richiesta storica del sindacato.

Nel marzo 2020, solo due mesi dopo la seconda investitura di Pedro Sánchez, Jusapol ha convocato, con la scusa di un presunto mancato rispetto della perequazione, una massa di agenti con razzi, maschere o cappucci, davanti al palazzo del Congresso al grido di “Governo dimettiti”, situazione che hanno costantemente criminalizzato quando sono altri a protestare. Nonostante l’aggressività della protesta, la polizia antisommossa schierata ha permesso in ogni momento lo spettacolo pirotecnico proprio davanti alla porta del Congresso dei Deputati, il blocco del traffico e il blocco delle uscite del Congresso, che ha portato alla riprovazione della maggior parte dei gruppi parlamentari di fronte a una situazione di collusione che si è verificata solo in questa concentrazione di polizia. Come corollario del carattere neanche tanto velatamente eversivo della protesta, il leader di VOX, Javier Ortega Smith, forse già contagiato dal Covid, è andato a sostenerli insieme all’allora deputata del partito di ultra-destra, Macarena Olona. Questa protesta, che ha avuto luogo poco prima del confinamento della pandemia, è stata il preludio di una serie di bufale diffuse durante la pandemia, molte delle quali da agenti di polizia legati a queste organizzazioni di polizia di ultradestra.

Sostegno alla regola del bavaglio

Durante il 2021 e il 2022, l’attività di questo conglomerato di ultra-polizia si è concentrata nel generare la loro indignazione per le riforme legislative intraprese dal governo e dai suoi partner parlamentari in materia di sicurezza, in particolare per ciò che consideravano, secondo le parole del loro segretario generale, “legiferare per i sediziosi e i criminali, mentre abbandonavano la FCSE con l’infame riforma della legge sulla sicurezza dei cittadini”.

Il loro obiettivo era quello di intimidire l’ala più moderata del governo per bloccare le modifiche legislative, soprattutto per quanto riguarda la Legge per la Protezione della Sicurezza dei Cittadini, nota come Legge Bavaglio, intossicando la società con esagerazioni e menzogne con lo scopo di impedire alla Spagna di raggiungere una legislazione avanzata per la protezione dei diritti fondamentali esercitati sulle strade pubbliche. Con questo pretesto sono state convocate diverse manifestazioni, sempre promosse da PP e VOX, che hanno celebrato il loro obiettivo di non far approvare la riforma, con ERC e EH Bildu complici di questo fallimento in una strana alleanza tra ultras e indipendentismo.

La cosa divertente di tutto questo ciclo di mobilitazione ultra-poliziesca è che alla fine, dopo tanti messaggi magniloquenti e presumibilmente patriottici, dal gennaio 2023 un tribunale di Madrid sta indagando sull’appropriazione indebita di 360.000 euro di sussidi pubblici spesi in modo ingiustificato dalla dirigenza di Jupol, con 97 carte di rappresentanti del sindacato di polizia, una situazione gravissima di corruzione interna che ha portato un settore di Jupol a promuovere recentemente il licenziamento del segretario generale, il che dimostra la farsa che è stato tutto questo movimento

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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