Gli europei stanno affrontando una nuova realtà economica : stanno diventando più poveri e il loro potere d’acquisto si sta dissolvendo, ha riferito il WSJ. I francesi mangiano meno foie gras e bevono meno vino rosso. Gli spagnoli scarseggiano di olio d’oliva. I finlandesi sono esortati a utilizzare le saune nei giorni ventosi, quando l’energia è più economica. In Germania , l’aumento dei prezzi ha fatto scendere il consumo di carne e latte ai minimi degli ultimi tre decenni e ha fatto crollare il mercato degli alimenti biologici, un tempo in forte espansione. La pasta, l’alimento preferito in Italia , è balzata a più del doppio del tasso di inflazione del paese a maggio.

Le risposte dei governi hanno solo aggravato il problema . Per preservare i posti di lavoro, a differenza degli americani , gli europei hanno indirizzato i loro sussidi principalmente ai datori di lavoro, lasciando i consumatori senza un cuscino di cassa in caso di shock dei prezzi In passato, la solida industria di esportazione del continente avrebbe potuto venire in soccorso. Ma la lenta ripresa della Cina , un mercato cruciale per l’Europa , sta minando quel pilastro della crescita. Mentre il commercio globale si raffredda, la forte dipendenza dell’Europa dalle esportazioni – che rappresentano circa il 50% del PIL dell’eurozona contro il 10% degli Stati Uniti – sta diventando una debolezza

Adeguati all’inflazione e al potere d’acquisto, i salari sonodiminuiti di circa il 3% in Germania , del 3,5% in Italia e Spagna e del 6% in Grecia dal 2019. I salari reali negli Stati Uniti sono aumentati di circa il 6% nello stesso periodo, secondo l’OCSE Inoltre, l’ economia della zona euroè cresciuta di circa il 6% in termini di dollari negli ultimi 15 anni , rispetto all’82% degli Stati Uniti , ha affermato il FMI. Ciò ha reso il paese medio dell’UE pro capite più povero di tutti gli stati degli Stati Uniti ad eccezione dell’Idaho e del Mississippi  Eppure le cose potrebbero peggiorareulteriormente a causa dell’aumento della spesa per la difesa , dei maggiori costi di prestito e quindi dell’aumento delle tasse , esercitando ulteriore pressione sui consumatori. E questo nonostante le tasse in Europa siano già alte : circa il 40-45% del Pil rispetto al 27% negli Stati Uniti

Se la tendenza attuale continua, entro il 2035 il divario tra la produzione economica pro capite negli Stati Uniti e nell’UE sarà grande quanto quello tra il Giappone e l’Ecuador di oggi

L’Europa è persa

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