segnali di escalation
Siria: Gli USA espandono l’occupazione. Damasco, Mosca e Teheran vogliono espellere le truppe statunitensi.
Il governo statunitense vuole inviare altri 2.500 soldati nel nord-est della Siria e in Iraq. Lo ha riferito il quotidiano turco Yeni Safak il 18 luglio, citando un annuncio di Washington. Finora, 900 soldati statunitensi erano ufficialmente di stanza in Siria. L’aumento del contingente è destinato a rafforzare il gruppo di combattimento multietnico Forze Democratiche Siriane (SDK), alleato degli Stati Uniti e contro il quale la Turchia conduce da anni una guerra brutale. Negli ultimi mesi sono aumentate le tensioni tra i combattenti dell’SDK e i soldati dell’esercito siriano. I negoziati tra le due parti si sono arenati.
Washington sta inoltre rafforzando le sue basi militari in Siria, che sono almeno 13, in violazione del diritto internazionale. Secondo le testimonianze, cemento e materiale logistico sono stati trasportati dalla “Regione autonoma del Kurdistan” nel nord dell’Iraq nel territorio controllato dall’SDK attraverso il valico di frontiera illegale di Al-Walid. Veicoli blindati, autocisterne di carburante e munizioni sono stati portati nel governatorato di Hasakah, dove le truppe statunitensi starebbero addestrando gruppi armati per la lotta contro il governo siriano. Washington ha anche dispiegato attrezzature militari moderne, tra cui altri sistemi missilistici “Himars”, nel governatorato di Deir Al-Sor. A giugno, il governo statunitense ha dispiegato una flotta di caccia stealth F-22 “Raptor” nella vicina Giordania.
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