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L’ex segretario di Stato degli USA, il centenario Henry Kissinger, ha visitato la Cina, incontrando dal capo della diplomazia del Partito Comunista Wang Yi e il presidente Xi Jinping. Di seguito la traduzione dell’editoriale del Global Times.

Il “vecchio amico” della Cina, Henry Kissinger, è stato accolto calorosamente dalla parte cinese. Come privato cittadino, ha ricevuto la più grande accoglienza a livello ufficiale. Il presidente cinese Xi Jinping lo ha incontrato alla Villa n.5 della Diaoyutai State Guesthouse, dove l’allora premier Zhou Enlai tenne un incontro con Kissinger 52 anni fa quando quest’ultimo visitò la Cina per la prima volta. Kissinger è stato ricevuto anche dal Direttore dell’Ufficio della Commissione Affari Esteri del Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese Wang Yi e dal Ministro della Difesa Nazionale Li Shangfu. La visita di Kissinger è diventata un argomento di tendenza sui social media cinesi. I netizen lo hanno accolto ed hanno espresso rispetto per il suo contributo alle relazioni Cina-USA.

A giudicare dalle precedenti interviste e discorsi di Kissinger, egli nutre reali preoccupazioni per l’attuale tendenza di sviluppo delle relazioni Cina-USA. Presumibilmente, questo è il motivo per cui insiste nel visitare la Cina a tale età. Il popolo cinese sa che non è facile per un centenario viaggiare tanto lontano per il bene delle relazioni Cina-USA e si preoccupa profondamente dei suoi sforzi. Tuttavia, negli Stati Uniti, la Casa Bianca ha espresso rammarico per il fatto che Kissinger sia stato in grado di ottenere più pubblico a Pechino come privato cittadino rispetto ad alcuni funzionari statunitensi in carica, e alcuni analisti e media affermano che Pechino stia giocando la carta del “vecchio amico” e corteggi coloro che potrebbero aiutare a cambiare le opinioni a Washington, e alcuni affermano addirittura che questa “assomiglia molto a una deliberata strategia cinese“.

Agli occhi dei cinesi, queste affermazioni sono estremamente ingenue e ridicole. Come potrebbe “un cittadino” superare i funzionari in carica a Washington e ricevere maggiore cortesia e maggiore rispetto? Washington non ha nessuna idea al riguardo? Negli ultimi anni, il pragmatismo e la razionalità nei confronti della Cina sono stati gravemente marginalizzati negli Stati Uniti. La politica cinese di Washington spesso va alla deriva e si scontra sotto la controcorrente del protezionismo estremo e del risentimento di ogni tipo, e lo spazio di manovra nelle relazioni Cina-USA è stato notevolmente ridotto. All’età di 100 anni, Kissinger svolge ancora un ruolo di primo piano nel promuovere la stabilità delle relazioni Cina-USA ed evitare conflitti. Questo mostra che la saggezza diplomatica degli Stati Uniti non ha successori e che mancano validi canali di comunicazione tra Cina e Stati Uniti.

Kissinger è un vecchio amico del popolo cinese. La parola “vecchio” rende innanzitutto omaggio alla lunga storia delle relazioni Cina-USA, di cui è stato partecipe e testimone. In secondo luogo, mostra rispetto per la sua continua attenzione e preoccupazione per le relazioni Cina-USA e la sua speranza per una coesistenza pacifica tra i due Paesi. Agli occhi del popolo cinese, finché qualcuno è ragionevole e ha buona volontà e sincerità nei confronti della Cina, è considerato un amico, e se la relazione dura a lungo, diventa un vecchio amico. Negli ultimi decenni, Kissinger ha visitato la Cina più di 100 volte ed è sempre stato trattato con amicizia, indipendentemente dai suoi ruoli o posizioni mutevoli. L’accoglienza che la Cina gli ha riservato è la manifestazione coerente di sentimenti profondi, un’enfasi sulla rettitudine e il rispetto per la saggezza.

Tuttavia, alcune persone negli Stati Uniti hanno deliberatamente frainteso il termine “vecchio amico” e alcuni addirittura lo definiscono una trappola. Ciò riflette la malsana mentalità della società statunitense nei confronti della Cina e la mancanza di fiducia reciproca tra Cina e Stati Uniti. È essenziale sottolineare che la cordialità e l’amicizia che la Cina mostra a Kissinger non sono solo per lui come individuo, ma anche per tutti gli individui perspicaci che hanno svolto un ruolo costruttivo nelle relazioni Cina-USA. Speriamo di estendere ancora di più la buona volontà e la sincera cooperazione e speriamo anche che la razionalità possa diventare il fattore dominante nel processo decisionale degli Stati Uniti e, attraverso questi vecchi amici, trasmettere buona volontà e sincerità di cooperazione al popolo statunitense.

L’importanza della comunicazione nelle relazioni Cina-USA è insostituibile. Una comunicazione genuina richiede il rispetto della realtà e degli interessi reciproci, piuttosto che costringere una parte ad accettare incondizionatamente l’egemonia. Kissinger è uno strenuo difensore degli interessi americani, ma comprende che gli Stati Uniti non possono semplicemente equiparare gli interessi statunitensi agli interessi mondiali. I suoi decenni di impegno con la Cina hanno pienamente dimostrato che il rispetto reciproco, la coesistenza pacifica e la cooperazione vantaggiosa per tutti non sono solo fattibili, ma anche l’unica strada corretta. Negli ultimi anni, Kissinger ha ripetutamente lanciato allarmi sulla pericolosa tendenza nelle relazioni tra i due Paesi. Questo si basa sulla sua intuizione politica acquisita da più di mezzo secolo di esperienza e ricerca teorica, e merita l’attenzione di Washington.

John Kirby, portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale degli Stati Uniti, ha dichiarato giovedì che i funzionari dell’amministrazione “non vedono l’ora di sentire il segretario Kissinger quando tornerà, per sentire cosa ha sentito, cosa ha imparato, cosa ha visto“. Ci auguriamo che Washington ascolti con umiltà e sincerità i consigli riportati da questo anziano centenario.

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Giulio Chinappi – World Politics Blog

Di Giulio Chinappi - World Politics Blog

Giulio Chinappi è nato a Gaeta il 22 luglio 1989. Dopo aver conseguito la maturità classica, si è laureato presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università “La Sapienza” di Roma, nell’indirizzo di Scienze dello Sviluppo e della Cooperazione Internazionale, e successivamente in Scienze della Popolazione e dello Sviluppo presso l’Université Libre de Bruxelles. Ha poi conseguito il diploma di insegnante TEFL presso la University of Toronto. Ha svolto numerose attività con diverse ONG in Europa e nel Mondo, occupandosi soprattutto di minori. Ha pubblicato numerosi articoli su diverse testate del web. Nel 2018 ha pubblicato il suo primo libro, “Educazione e socializzzione dei bambini in Vietnam”, Paese nel quale risiede tuttora. Nel suo blog World Politics Blog si occupa di notizie, informazioni e approfondimenti di politica internazionale e geopolitica.

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