Il 2 agosto 1980, alle ore 10.25, nella sala d’aspetto di seconda classe della stazione di Bologna, esplose un ordigno custodito in una valigia piazzata su un tavolino a una quarantina di centimetri da terra.
La bomba, del peso di circa25 chilogrammi, era composta da tritolo, T4 e gelatinato: uccide 85 persone provocando più di 200 feriti.

Il Presidente della Repubblica Sandro Pertini si recò immediatamente a Bologna per essere vicino alle vittime e ai parenti, affermò davanti ai giornalisti: ” non ho parole, siamo di fronte all’impresa più criminale che sia avvenuta in Italia”.
Il Presidente del Consiglio Francesco Cossiga, due giorni dopo, parlò di responsabilità fasciste.
Le indagini furono lunghe e complesse, i processi costellati di depistaggi, silenzi, ostacoli, false piste costruite ad arte e informazioni rivelate con decenni di ritardo, in modo molto simile a quanto avvenne per le altre stragi di portella della Ginestra in Sicilia il 1° maggio 1947, di piazza Fontana a Milano il 12 dicembre 1969, di piazza della Loggia a Brescia il 28 maggio 1974 e del treno Italicus il 4 agosto 1974.

Il 2 agosto, che per tutto il paese democratico e antifascista, rappresenta una delle date peggiori della sua storia repubblicana, quest’anno ha un sapore diverso. Al governo ci sono gli eredi di quel partito che ha sempre negato la Strategia della tensione ma nelle cui file sono stati spesso eletti, uomini collusi col terrorismo stragista e con i servizi deviati. Da tempo è in atto il tentativo di continuare il depistaggio sulla Strage della stazione di Bologna, offendendo le 85 vittime, i loro familiari e il Paese intero, cercando fantomatiche piste internazionali, quando già in tre gradi di giudizio buona parte di esecutori e mandanti sono stati condannati. La responsabilità di neofascisti e loggia P2 è stata accertata nei processi. Bologna fu l’ennesima puntata del romanzo delle stragi che da Piazza Fontana insanguinarono l’Italia come reazione anticomunista all’avanzata delle sinistre e del movimento operaio. Non si può tacere il ruolo che svolsero gli USA e la Nato nella strategia della tensione, i loro legami con Licio Gelli. tanti protagonisti del terrorismo nero e degli apparati “deviati” dello stato, i finanziamenti al MSI. Noi non dimentichiamo.

Partito della Rifondazione Comunista

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