Rifondazione: La Spezia, corriere morto di caldo e sfruttamento

L’ennesima morte sul lavoro, questa volta è accaduta alla Spezia. Nello specifico il lavoratore era del comparto della logistica, un settore divenuto sempre più centrale nella nostra società dove i profitti sono sempre più legati ad una capacità di movimentazione delle merci più rapida possibile.
Fabrizio Croci non è morto solo di caldo ma anche di sfruttamento. I tempi frenetici richiesti dalle imprese del settore della logistica e delle consegne sono una moderna forma di ipersfruttamento. La logica del profitto impone tempi di consegna sempre più rapidi a spese della salute dei lavoratori.
Nonostante il caldo di questo periodo, non sono state imposte misure cautelative per lavoratrici e lavoratori, con conseguente aumento del rischio di malori sul lavoro.
Chi dice che non esiste la lotta di classe dovrebbe spiegarci perchè si consente alle aziende del settore di sfruttare in questa maniera. Lo ha raccontato Ken Loach nel film ‘Sorry We Missed You’.
Riteniamo che episodi come questi – ennesimo caso di morti sul lavoro al quale non ci rassegniamo ad abituarci – ci impongono di continuare a ribadire la necessità di rilanciare una visione di società che ponga al primo posto la salute e i diritti di lavoratrici e lavoratori rispetto alla logica del profitto.
Leggiamo che Fabrizio lavorava per una società che a sua volta lavora per SDA. Non è una casualità la stragrande maggioranza dei lavoratori che fanno consegne per SDA non sono dipendenti diretti. Il settore delle consegne a domicilio si regge su un sistema di appalti e sub-appalti. Si tratta di un sistema che, in questo come in altri settori, sarebbe stato illegale fino alle “riforme” del lavoro degli anni ’90 e ‘2000 che ci hanno riportato indietro di decenni.
Bisognerebbe imporre con una legge alle imprese di reinternalizzare tutte le filiere per dare a lavoratori possibilità di contrattare diritti e tempi. Le consegne a domicilio sono diventate come la catena di montaggio degli anni ’50-’60.
Ci uniamo alla richiesta delle organizzazioni sindacali di estendere il “protocollo caldo” ma è l’intero sistema di sfruttamento su cui si basa la logistica che va messo in discussione.
Alla famiglia di Fabrizio Croci il più sentito cordoglio di Rifondazione Comunista.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale e Luca Marchi, segretario della federazione di La Spezia del Partito della Rifondazione Comunista

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