120720-O-ZZ999-017 PACIFIC OCEAN (July 20, 2012) The Royal New Zealand Navy fleet oiler HMNZS Endeavour (A11), center, refuels the Royal New Zealand Navy frigate HMNZS Te Kaha (F77), left, and the Republic of Korean destroyer ROKS Choi Young (DDH 981). Twenty-two nations, more than 40 ships and submarines, more than 200 aircraft and 25,000 personnel are participating in the biennial RIMPAC exercise from June 29 to Aug. 3, in and around the Hawaiian Islands. The world's largest international maritime exercise, RIMPAC provides a unique training opportunity that helps participants foster and sustain the cooperative relationships that are critical to ensuring the safety of sea lanes and security on the world's oceans. RIMPAC 2012 is the 23rd exercise in the series that began in 1971. (New Zealand Defence Force photo by LAC Amanda McErlich/Released)

Importanti esercitazioni navali stanno per essere avviate nel Mar Baltico, coinvolgendo circa 30 mezzi navali dei Paesi NATO e più di tremila militari. Non una novità in sé, visto che si tratta di esercitazioni che vengono svolte a cadenza regolare. A colpire è semmai l’ordine del giorno delle esercitazioni, che per la prima volta prevedono esplicitamente che le forze militari occidentali simulino uno scenario di reazione ad un attacco russo nella regione. Lo ha confermato Jan Christian Kaack, capo della marina tedesca, che ha dichiarato: «Stiamo inviando alla Russia un chiaro segnale di vigilanza». L’esercitazione, che partirà ufficialmente il prossimo 9 settembre, durerà in tutto due settimane. Coinvolgerà le forze di tutti i Paesi NATO del Mar Baltico, oltre alla Svezia, che si appresta ad entrare a far parte dell’Alleanza, e ad alleati non baltici come Stati Uniti, Canada, Paesi Bassi, Belgio e Francia. L’addestramento, che consisterà in operazioni anfibie e attacchi terrestri dal mare, comprenderà anche la difesa delle rotte marittime attraverso il Mar Baltico. Kaack ha inoltre annunciato che la Marina statunitense invierà per le esercitazioni la Mesa Verde, una nave lunga 200 metri progettata per trasportare e sbarcare circa 800 marines.

La flotta tedesca guiderà i lavori e sarà comandata dal nuovo quartier generale marittimo di Rostock, in cui la Nato supervisionerà le operazioni nel Mar Baltico in caso di conflitto diretto con la Russia. «Se il Corridoio di Suwalki (una stretta striscia di terra di circa 65 chilometri che collega i Paesi baltici con la Polonia e il territorio centrale della Nato in Europa) viene bloccato – cosa che può avvenire facilmente dal momento che ci sono solo due strade e una linea ferroviaria – allora ci rimarranno solo le rotte marittime, attraverso le quali dovremo stabilire il nostro percorso», ha spiegato Kaack, che ha aggiunto che «una deterrenza credibile deve includere la capacità di attaccare».

La Finlandia è entrata a far parte della NATO quest’anno e la domanda di adesione della Svezia dovrebbe essere approvata a breve. Entrambe le richieste sono state formulate in risposta all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Prima dell’entrata nell’Alleanza Atlantica della Finlandia, la Nato confinava con la Russia per 1300 km attraverso Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia e un piccolo pezzo della Norvegia. Successivamente all’ingresso di Helsinki, il confine diretto tra l’Alleanza Atlantica e la Federazione russa è raddoppiatoarrivando a contare 2600 km. Questo nuovo scenario sta radicalmente modificando lo scacchiere geopolitico lungo il Mar Baltico: l’intero litorale apparterrà presto ai membri della NATO.

[di Stefano Baudino]

https://www.lindipendente.online/2023/09/03/tremila-soldati-nato-si-addestrano-nel-baltico-simulando-una-risposta-alla-russia/

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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