Meloni tesse le lodi di Orban: “L’Ungheria è un esempio perfetto per le politiche sulla natalità”. E lancia “una grande battaglia per difendere le famiglie”

Ugo Cataluddi

ROMA – Serve “una grande battaglia per difendere le famiglie” e questo “significa difendere l’identità, Dio e tutto ciò che ha contribuito a costruire la nostra civiltà”. Lo ha detto il premier Giorgia Meloni intervenendo a Budapest al Demographic Summit. “L’Italia ammira l’Ungheria per quanto sta facendo sulla natalità. Ci sono nazioni ricche dove nascono meno bambini, dobbiamo mobilitare risorse per invertire questa tendenza“. L’Ungheria è un esempio perfetto su questo aspetto. Lo dice la premier Giorgia Meloni intervenendo al ‘Demographic Summit’ a Budapest.

CAPPATO A MELONI: “AGIRE IN NOME DI DIO EVOCA EPOCHE BUIE”

“Parlare di politiche per ‘difendere Dio’ evoca epoche buie in cui nel nome di dio sono state commesse le peggiori atrocità. Le politiche per la famiglia devono essere fondate sulla libertà e responsabilità individuale“. Lo dice Marco Cappato, candidato alle elezioni suppletive al Senato.

“In Ungheria – continua Cappato – i giovani fuggono dal Paese per mancanza di democrazia, libertà e diritti. In Italia, si ostacolano le scelte individuali sia con il mancato riconoscimento dei matrimoni egualitari sia con l’ostilità verso la scienza. Con le tecniche di PMA ora possibili dopo lunghe battaglie dell’Associazione Luca Coscioni nei tribunali smantellando i divieti voluti dalla Legge 40 e dal fronte clericale, Meloni inclusa, dal 2010 nascono in Italia 14.000 bambini in più che altrimenti non sarebbero mai nati. La libertà e i diritti favoriscono la possibilità di fare famiglia. Così come investire su asili, congedi e servizi, non le chiacchere demagogiche o la distribuzione di elemosine per ogni figlio nato”.

“Noi vogliamo promuovere un modello alternativo – conclude Cappato, che presenterà la prima Assemblea Civica di Cittadini il 19 settembre a Palazzo Marino a Milano – con il coinvolgimento diretto e informato dei cittadini. Molte conclusioni delle assemblee civiche, i cui partecipanti prima vengono informati da esperti, poi chiamati a discutere sul tema per poi deliberare proposte e raccomandazioni da porre all’attenzione delle Istituzioni sono diventate poi leggi, conquistando riforme che i politici eletti, troppo impegnati a inseguire il consenso popolare o a scontrarsi tra maggioranza e opposizione, non erano riusciti ad adottare”.

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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