– Maurizio Acerbo

I capi di Hamas sono al sicuro in Qatar, petromonarchia alleata dell’Occidente, da dove rivendicano attacchi e rilasciano interviste a media di tutto il mondo mentre i palestinesi vengono massacrati a Gaza. Eppure le accuse occidentali sono rivolte esclusivamente verso l’Iran e persino contro l’Autorità Nazionale Palestinese.

Invece di bombardare i civili a Gaza non sarebbe il caso di chiedere estradizione di capi di Hamas per “crimini di guerra”? Perchè non si impongono sanzioni al Qatar? USA non rasero al suolo l’Afghanistan perché ospitava il loro ex agente Bin Laden che in realtà si trovava nell’alleato Pakistan? Israele bombardò il quartier generale dell’Olp di Arafat a Tunisi.

Ricordo che il Qatar ha lo status di “major non NATO ally” per gli USA e gode di “favore strategico” dell’UE.

Ricordo che il Qatar ha finanziato integralisti islamici nella guerra contro il regime laico di Assad e i curdi in Siria.

È noto che il ramo siriano di Al Queida è stato sostenuto dal Qatar con benedizione occidentale.

Durante la guerra del 2011 per rovesciare Muammar Gheddafi, il Qatar ha fornito sostegno finanziario e materiale, addestramento militare e più di 20.000 tonnellate di armi” ai ribelli anti-Gheddafi, attraverso figure legate ad al-Qaeda, mentre aerei delle potenze occidentali bombardavano il paese.

Hamas è stato fondato nel 1987 dai Fratelli Musulmani ed è sostenuto, tra gli altri, da alleati dell’Occidente come Turchia e Qatar. Va ricordato che “Hamas discende direttamente da un precedente movimento islamico interessato principalmente alla fornitura di istruzione, assistenza sanitaria, aiuti alimentari e altri servizi sociali ai palestinesi che soffrono sotto l’occupazione israeliana. Questo gruppo è stato finanziato dalla monarchia saudita e dal . . . governo di Israele! Quest’ultimo ha fornito al movimento terreni, edifici e una non piccola misura di incoraggiamento.”, come raccontava Alan Nasser su Montly Review.

Quando Hamas nacque durante la prima intifada il movimento islamista era visto come un combattente utile contro la sinistra e l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina di Arafat. Hamas da tempo governa la Striscia di Gaza e ha conquistato il consenso dei palestinesi per la sua risoluta opposizione a Israele, che ha utilizzato l’organizzazione per dividere il popolo palestinese.

Pochi mesi fa si sono tenuti i mondiali di calcio in Qatar e per realizzare infrastrutture migliaia di proletari immigrati da paesi musulmani sono morti.

Noi eravamo per il boicottaggio ma per USA e UE tutto ok. I capi di Hamas saranno anche andati a vedere partite.

In queste ore non si evidenzia neanche che il mostruoso Hamas è stato sostenuto da Israele contro l’Olp all’inizio del suo sviluppo nell’ambito della medesima strategia che vide gli USA con l’Arabia Saudita sponsorizzare e diffondere fondamentalismo in funzione anticomunista e contro l’antimperialismo di matrice socialista. Hamas crebbe criticando la laica Organizzazione nazionalista per la liberazione della Palestina (OLP), dominata dalla fazione Fatah guidata da Yasser Arafat che aveva rinunciato all’obiettivo a lungo termine di liberare tutta la Palestina storica scegliendo una politica di negoziato che portò agli Accordi di Oslo del 1993.

Il sito di giornalismo investigativo statunitense The Intercept ha pubblicato un elenco di rivelazioni che meriterebbero ampia diffusione: https://theintercept.com/2018/02/19/hamas-israel-palestine-conflict/

Il senatore americano Ron Paul ha dichiarato che Hamas è stato creato da USA e Israele contro Yasser Arafat, cosa d’altronde arcinota.

Il Qatar ha fornito ad Hamas nella Striscia di Gaza oltre 1,1 miliardi di dollari dal 2012 al 2018, con l’approvazione del governo israeliano, riferiva il quotidiano israeliano Haaretz nel 2019. E in quell’anno Netanyahu sbloccò altri 200 milioni di fondi del Qatar diretti a Hamas. In una riunione del suo partito Netanyahu disse, all’inizio del 2018, che “coloro che si oppongono a uno Stato palestinese dovrebbero sostenere il trasferimento di fondi a Gaza, perché mantenendo la separazione tra l’Autorità Palestinese in Cisgiordania e Hamas a Gaza impedirebbero la creazione di uno Stato palestinese”, come ha riferito The Times Of Israel in un articolo intitolato “Per anni Netanyahu ha sostenuto Hamas. Ora ci è esploso in faccia”.

Si può tacere sul ministro che si autodefinisce fascista Smotrich, autore di un “piano di soggiogamento” che prevede di costringere all’esodo palestinesi da Gaza, che dichiarò che «l’Autorità palestinese è un peso e Hamas è una risorsa»?

Io ricordo quando la Turchia braccava Ocalan, il leader del popolo curdo di cui non possiamo scrivere il nome che altrimenti Facebook ci banna. Tutti i paesi della NATO collaboravano alla caccia al Mandela curdo e l’Italia, dove noi di Rifondazione cercammo di fargli ottenere l’asilo politico a cui aveva diritto, lo mise alla porta.

Invece i capi di Hamas fanno conferenze stampa e interviste da Doha in assoluta tranquillità.

Qualcosa non quadra negli atroci “giochi di guerra” in corso.
O no?

Invece di offendere e insultare la sinistra internazionalista e pacifista che da sempre chiede una soluzione di pace fondata sul riconoscimento dei legittimi diritti del popolo palestinesi i guerrafondai occidentali si facciano un esame di coscienza

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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