“Nel corso di tutti i colloqui, l’attenzione principale è stata rivolta al conflitto palestinese-israeliano, che si è fortemente aggravato. È stata espressa estrema preoccupazione per l’escalation su larga scala delle ostilità, accompagnata da un aumento catastrofico delle vittime civili e dall’aggravarsi della crisi umanitaria nella Striscia di Gaza”, ha dichiarato l’amministrazione presidenziale russa.
I capi di Stato hanno concordato sulla necessità di raggiungere un cessate il fuoco anticipato e di istituire una tregua umanitaria.
Putin ha ascoltato le opinioni dei suoi colleghi, che hanno sottolineato l’importanza di eliminare il blocco sulla Striscia di Gaza per iniziare a consegnare medicine, cibo e altre forniture vitali.
“È stata inoltre rilevata una seria preoccupazione per la possibilità che il conflitto degeneri in una guerra regionale”, ha aggiunto il Cremlino.
Da parte sua, Putin ha sottolineato che qualsiasi forma di violenza contro i civili è inaccettabile. Ha aggiunto che la Russia è pronta a fornire aiuti umanitari.
Mosca è pronta a coordinare gli sforzi con tutti i “partner dalla mentalità costruttiva” per fermare i combattimenti il prima possibile.
“Questo è precisamente l’obiettivo della bozza di risoluzione presentata dalla Russia al Consiglio di Sicurezza dell’ONU per dichiarare una tregua umanitaria immediata, di natura equilibrata e non politicizzata”, ha sottolineato il Cremlino.
Tutti i capi di Stato hanno convenuto che la causa dell’escalation senza precedenti è la stagnazione dell’accordo in Medio Oriente. Putin ha ribadito la posizione della Russia secondo cui una giusta soluzione al problema è possibile con la creazione di uno Stato palestinese indipendente che coesista in pace con Israele.