Come Unione Popolare oggi siamo entrati alla sede di rappresentanza della Commissione Europea a Milano per chiedere una presa di posizione chiara e azioni concrete per fermare il genocidio del popolo palestinese.

È davvero intollerabile che la presidente della commissione europea Von der Leyen si sia precipitata immediatamente a fornire sostegno incondizionato e aiuti al governo di Netanyahu, che bombarda scuole e ospedali e toglie acqua elettricità e medicinali ai civili, compiendo crimini di guerra.

Diventa oggi ancora più vergognoso il doppio standard dell’occidente che si riempie la bocca di democrazia e diritti umani e non hai mai fatto nulla per porre fine al pluridecennale regime di occupazione coloniale illegale e apartheid, iniziato ben prima del 7 ottobre. Al contrario l’occidente e anche il nostro paese intrattiene rapporti di cooperazione strategica sul piano politico economico e militare con Israele.

Vogliamo quindi che l’UE agisca per imporre a governi e aziende la fine di ogni collaborazione con Israele perché è proprio il clima di impunità di cui Israele gode in occidente che gli consente di perpetrare questo massacro senza essere trascinato davanti ad un tribunale internazionale.

Continueremo a rilanciare la mobilitazione di sostegno al popolo palestinese, che sta portando in piazza in tutto il mondo centinaia di migliaia di persone, per la fine del genocidio e la fine dell’occupazione perché l’ultimo giorno di occupazione sarà il primo giorno di pace.

Ne parleremo venerdì 24 novembre ore 21 all’Arci Corvetto con lavoratori studenti e attivisti che in queste settimane si stanno mobilitando: Rajaa Ibnou, Gaza freestyle; Domenico Campana, Un Ponte Per; Giacomo Marchetti, Redazione Contropiano; José Nivoi, Calp di Genova; Ghassan Sit Aboha, membro della comunità palestinese e presidente del club culturale Italo palestinese di Milano Student* in mobilitazione per la Palestina.

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Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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