Caitlin Johnstone: “L’intera visione del mondo liberale occidentale è in bilico sulla capacità di isolarsi psicologicamente dalle atrocità di massa di Gaza e da ciò che i governi occidentali stanno facendo per perpetuarle.” 

Le contorsioni mentali occidentali su Gaza

Caitlin Johnstone, giornalista indipendente australiana, collaboratrice di diverse testate, tra le quali l’Observer, e autrice di numerose pubblicazioni (ricordiamo Notes From The Edge Of The Narrative Matrix, 2021ha pubblicato su X una interessante riflessione sulla divaricazione in atto nel mondo liberal sull’esaltazione di alcuni principi universali che però vengono violati costantemente nella loro indifferenza complice.

Scrive Johnstone: “Tutto ciò che i principali esponenti dei liberals dicono di aborrire è in bella evidenza negli atti di Israele a Gaza. Razzismo. Fascismo. Tirannia. Ingiustizia. Genocidio. Ma non possono scagliarsi contro tutte queste cose, perché ciò comporterebbe ammettere che i loro stessi partiti politici sono inseparabilmente intrecciati con esse.

Significherebbe rivoltarsi contro Biden durante un anno elettorale. Significherebbe ammettere che la loro posizione politica contro Trump in tutti questi anni è stata fasulla, perché hanno tacitamente appoggiato tutte le cose che affermano di odiare di lui. Significherebbe ammettere che la loro intera visione del mondo è una bugia e che i critici alla loro sinistra hanno avuto ragione.”

Continua l’autrice di ‘The True Symbol Of The United States Is The Pentagon’: “I liberali occidentali sono quindi impegnati in un estenuante esercizio di incessante ginnastica mentale, pur di evitare di avere un rapporto con la realtà di Gaza nel 2024. Si dimenano di qua e di là, distorcendo lo sguardo verso vuote sciocchezze, come il fallimento agli Oscar del film Barbie e l’ultimo episodio di diarrea verbale di Trump, pur di evitare di guardare cosa sta succedendo.

In quelle rare occasioni in cui sono costretti a confrontarsi con la realtà di Gaza, iniziano a balbettare cose senza senso su quanto sia “complicato” e “straziante” e su come sperano che possa esserci la pace il prima possibile, evitando in ogni modo di dire esattamente in che modo “la pace” dovrebbe essere ottenuta.”

E ancora: “Gaza mostra l’ideologia liberale occidentale tradizionale per quello che è sempre stata: un teatrino come quello del wrestling americano. Il compito dei cosiddetti liberali “moderati” non è mai stato quello di opporsi al razzismo, al fascismo, alla tirannia, all’ingiustizia o al genocidio […], il loro compito è contribuire a dare un’interpretazione positiva a una struttura di potere globale alimentata da sangue umano; contribuire ad eleggere dei Biden, Starmer, Trudeau e Albanese che garantiranno che gli ingranaggi dell’impero continuino a girare senza ostacoli, pur mantenendo un rispetto di facciata per i diritti umani e la giustizia sociale.”

Caitlin Johnstone così conclude: “L’unico debole barlume di luce di questo capitolo profondamente oscuro della storia umana è che potrebbe iniziare ad aprire gli occhi sulla fraudolenza della fazione politica tradizionale di (falsa) sinistra, che è stata venduta al pubblico occidentale come alternativa alla depravazione di estrema destra. Che gli occidentali possano iniziare a svegliarsi e a capire che tutto ciò a cui sono stati abituati a credere sulla politica, sul loro governo e sul loro mondo è una bugia.
Un tale risveglio sarebbe il primo passo verso un movimento di massa per la salute sociale.”

(Fonte)

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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