artivoli e video di Gideon Levy, Gian Luigi Deiana, Alberto Negri, Matteo Saudino, Francesco Masala, Larissa Sansour, Antonio Cipriani, Manlio Dinucci, Jonathan Cook, Chris Hedges, Benedetta Sabene, Kyle Anzalone, Giacomo Gabellini, Naga, Gaetano Colonna, Elena Basile, Alessandro Orsini, Wyatt Reed, Max Blumenthal

11.500 bambini sono stati uccisi a Gaza. Un orrore di questa portata non ha spiegazione – Gideon Levy

Ci vogliono sette minuti per visualizzare l’elenco di migliaia di bambini morti, che scorrono alla stessa velocità delle loro povere vite.

Duecentosessanta nomi di bambini la cui età era 0; nomi di bambini che non sono riusciti a festeggiare il loro primo compleanno, né potranno mai festeggiare qualsiasi altra cosa. Ecco alcuni dei loro nomi: Abdul Jawad Hussu, Abdul Khaleq Baba, Abdul Rahim Awad, Abdul Rauf al-Fara, Murad Abu Saifan, Nabil al-Eidi, Najwa Radwan, Nisreen al-Najar, Oday al-Sultan, Zayd al- Bahbani, Zeyn al-Jarusha, Zayne Shatat. Che sogni avevano i loro genitori per loro? Poi ci sono centinaia di nomi di bambini di uno e due anni; bambini di tre o quattro anni; bambini che avevano cinque, sei, sette o otto anni, fino ai giovani adolescenti uccisi.

Migliaia di nomi, uno dopo l’altro, degli 11.500 bambini uccisi dalla macchina da guerra sionista a Gaza negli ultimi quattro mesi. L’elenco scorre come i titoli di coda di un lungo film, con una melodia lugubre in sottofondo. La rete Al-Jazeera ha pubblicato nel fine settimana l’elenco dei nomi a lei noti, per un totale della metà degli 11.500 uccisi, secondo il Ministero della Sanità di Hamas. Un bambino ucciso ogni 15 minuti, uno su 100 bambini a Gaza.

Intorno a loro restavano i bambini che avevano assistito alla morte dei loro cari, i genitori che seppellivano i loro figli, le persone che avevano estratto i loro corpi dal fuoco e dalle macerie, migliaia di bambini storpi e decine di migliaia traumatizzati per sempre. Secondo i dati delle Nazioni Unite, 10.000 bambini hanno perso entrambi i genitori in questa guerra, una guerra in cui muoiono due madri ogni ora.

Nessuna spiegazione, nessuna giustificazione o scusa potrà mai dare un senso questo orrore. Sarebbe meglio se la macchina della propaganda israeliana non ci provasse nemmeno. Nessuna storia secondo cui “Hamas è responsabile di tutto” e nessuna scusa che indichi che Hamas si nasconda tra i civili. Un orrore di questa portata non ha altra spiegazione se non l’esistenza di un esercito e di un governo privi di limiti stabiliti dalla legalità o dalla moralità.

Pensate a questi bambini, che sono morti nelle loro culle in fasce, ai bambini che hanno cercato inutilmente di scappare per salvarsi la vita. Chiudete gli occhi per un momento e immaginate i 10.000 minuscoli corpi adagiati uno accanto all’altro; apriteli e vedrete le fosse comuni, i pronto soccorso sovraffollati, con le ambulanze che portano sempre più bambini che vengono portati dentro, non si sa se vivi o morti.

Sta accadendo anche adesso, a poco più di un’ora di auto da Tel Aviv. Ciò sta accadendo senza che ne venga data notizia in Israele, senza alcun dibattito pubblico sulla furia violenta che Israele si è permesso di scatenare a Gaza questa volta, più che mai. Ciò accade anche senza che nessuno in Israele rifletta su cosa porteranno queste uccisioni di massa, su ciò che Israele potrebbe trarne e quale prezzo pagherà per questo. Non disturbateci, stiamo uccidendo bambini.

I luoghi comuni sono banali e patetici: “Hanno iniziato”, “non c’è scelta”, “cosa dovremmo fare?” “L’IDF sta facendo tutto il possibile per evitare l’uccisione di persone innocenti”. La verità è che a Israele non importa, non si interessa nemmeno. Dopotutto, i palestinesi non amano i loro figli e, in ogni caso, crescendo sarebbero solo diventati dei terroristi.

Nel frattempo, Israele a Gaza sta cancellando intere generazioni, e i suoi soldati stanno uccidendo un numero di bambini così elevato da fare a gara con la più crudele delle guerre. Ciò non sarà e non potrà essere dimenticato. Come può un popolo dimenticare coloro che hanno ucciso i suoi figli in questo modo? Come possono le persone di coscienza in tutto il mondo rimanere in silenzio davanti a un simile massacro di innocenti? Il fatto che Israele non stia dibattendo su questo problema internamente, non provi evidente empatia o rincrescimento, desiderando solo di continuare questa guerra, fino a quando non verrà ottenuta una “vittoria finale”, non disturba il mondo. Il mondo rimane a guardare stordito.

La verità è che è impossibile rimanere in silenzio. Persino Israele, così assorbito dal dolore e dalla preoccupazione per la sorte degli ostaggi; Israele, che ha subito gli orrori del 7 ottobre, non può ignorare ciò che sta accadendo a Gaza. Ci vogliono sette minuti per visualizzare l’elenco di migliaia di bambini morti, che scorrono alla stessa velocità delle loro povere vite. Alla fine non si può restare in silenzio; sono sette minuti che lasciano con il fiato sospeso, angosciati e profondamente sconcertati.

Gideon Levy è editorialista di Haaretz e membro del comitato editoriale del giornale. Levy è entrato in Haaretz nel 1982 e ha trascorso quattro anni come vicedirettore del giornale. Ha ricevuto il premio giornalistico Euro-Med per il 2008; il premio libertà di Lipsia nel 2001; il premio dell’Unione dei giornalisti israeliani nel 1997; e il premio dell’Associazione dei Diritti Umani in Israele per il 1996. Il suo ultimo libro, La punizione di Gaza, è stato pubblicato da Verso.

Traduzione: Beniamino Rocchetto – Invictapalestina.org

da qui

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy