Un giovane algerino, lavoratore a tempo indeterminato nel campo dell’istruzione, aveva subito una perquisizione e poi la sospensione dal lavoro con l’unica colpa di aver pubblicato qualche post in solidarietร  alla resistenza palestinese. Ora รจ stato definitivamente licenziato perchรฉ, dice l’istituto presso cui prestava servizio, il suo comportamento non sarebbe in linea col “multiculturalismo”, la “convivenza pacifica”, il “dialogo” e il “rispetto delle diverse posizioni”.

Ci troviamo di fronte al ribaltamento della realtร : per dei semplici post, un ragazzo incensurato, arrivato in Italia come rifugiato politico e da sei anni lavoratore di una scuola romana, ha visto l’Antiterrorismo piombargli in casa ed รจ stato licenziato proprio perchรฉ nessuna denuncia dei crimini israeliani รจ tollerata in questo paese. Ci troviamo di fronte a una pesante criminalizzazione della solidarietร  alla causa palestinese, proprio quando il rischio di genocidio รจ stato riconosciuto anche a livello internazionale.

Un evento inaccettabile che va condannato, e per cui รจ necessario intensificare le attivitร  di sostegno alla resistenza palestinese e il boicottaggio a ogni forma di rapporto e connivenza con Tel Aviv!

Marta Collot Pap UP

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