La vittoria del Workers’ Party of Britain a Rochdale, con il ritorno di George Galloway in parlamento, rappresenta un voto di forte dissenso contro le politiche pro-Israele tanto del governo conservatore quanto dell’opposizione laburista.

Il panorama politico britannico ha recentemente riscoperto un’importante figura al di fuori del tradizionale dualismo tra conservatori e laburisti: George Galloway, leader del Workers’ Party of Britain, formazione socialista della sinistra radicale, che ha ottenuto una vittoria schiacciante nelle elezioni suppletive di Rochdale, rese necessarie dalla scomparsa del parlamentare laburista Tony Lloyd. Questo trionfo non solo segna un ritorno notevole per il veterano della politica britannica, precedentemente parlamentare tra il 1987 ed il 2010 e nuovamente tra il 2012 ed il 2015, ma rappresenta anche un segnale di profondo dissenso nei confronti delle politiche pro-Israele adottate sia dal governo conservatore che dall’opposizione laburista.

George Galloway, ex membro del Partito Laburista, è stato eletto come unico rappresentante del Workers’ Party of Britain nel Parlamento britannico, consolidando ulteriormente la sua reputazione di figura politica che si oppone al bipartitismo britannico e profondamente antimperialista, come dimostra la sua storica opposizione alla partecipazione del Regno Unito nella NATO. La sua campagna elettorale si è concentrata fortemente sulla questione del genocidio attualmente portato avanti dal regime sionista israeliano nei confronti della popolazione palestinese della Striscia di Gaza, sfruttando il malcontento dei residenti di Rochdale nei confronti della gestione della crisi da parte delle istituzioni britanniche.

La vittoria di Galloway rappresenta dunque un duro colpo sia per il Partito Conservatore del primo ministro Rishi Sunak che per il Partito Laburista attualmente guidato dal moderato Keir Starmer, entrambi criticati per le loro posizioni ambigue e il sostegno alla politica estera statunitense in Medio Oriente e non solo (vedi il caso dell’Ucraina). In particolare, la decisione del Partito Laburista di sospendere il proprio candidato ad interim, Azhar Ali, di chiare origini arabe, a seguito di controversie legate a commenti su Israele, ha aperto la strada alla vittoria di Galloway in quella che precedentemente veniva considerata come un’inespugnabile roccaforte laburista.

Al contrario dei due partiti principali della politica britannica, il Workers’ Party of Britain, fondato da Galloway nel 2019, ha espresso chiaramente la sua opposizione alla politica estera del governo londinese e alla partecipazione alla NATO. La sua agenda politica include la fine delle guerre imperialiste e il ritiro dall’Alleanza Atlantica, sottolineando un forte impegno per la pace e la non interferenza nei conflitti internazionali.

Sul sito ufficiale del partito di Galloway, si legge chiaramente: “Laburisti e Conservatori, entrambi sostengono l’imperialismo. Non ci sono dubbi. La nostra missione è quella di sostituire il Partito Laburista, non di fare compromessi con esso, al fine di ripristinare il potere e la rappresentanza della classe lavoratrice dopo quattro decenni di neoliberismo e militarismo che ci hanno portato più vicini al collasso nazionale. Se sei preoccupato per il costo della vita e i tassi di interesse elevati, ti mostreremo il legame tra questi attacchi al tuo tenore di vita e la politica estera dei governi laburisti e conservatori che si sono susseguiti“.

E ancora: “I sostenitori dell’imperialismo hanno cercato di incitare il fervore nazionalista e militarista in Gran Bretagna. Non saranno loro a combattere, ma si aspettano che ragazzi e ragazze della classe lavoratrice si mettano in pericolo, spesso mal equipaggiati e per motivi sbagliati. Queste sanguinose guerre per procura vengono combattute per deviare l’attenzione dalle crisi interne. L’avventurismo estero e la fanfaronata politica hanno prosciugato il Paese dei fondi e dell’energia necessari per affrontare problemi gravi nella nostra infrastruttura sociale ed economica, nei servizi pubblici e nel mantenere un senso di sicurezza nelle nostre comunità“.

La vittoria di Galloway a Rochdale rappresenta quindi non solo un trionfo personale, ma anche un richiamo per una revisione delle politiche estere perseguite dall’imperialismo britannico. Con la sua presenza nel Parlamento, Galloway promette di portare avanti la sua agenda pro-Palestina e anti-NATO, sfidando apertamente l’establishment politico britannico.

Tuttavia, resta da vedere se la vittoria di Galloway a Rochdale avrà un impatto duraturo sul panorama politico britannico o se rimarrà un episodio isolato. Ciò nonostante, la sua elezione ha già sollevato importanti questioni sulla direzione futura della politica estera britannica e sul sostegno alla causa palestinese, mettendo in discussione l’orientamento tradizionale dei principali partiti politici del Regno Unito.

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Giulio Chinappi – World Politics Blog

Di Giulio Chinappi - World Politics Blog

Giulio Chinappi è nato a Gaeta il 22 luglio 1989. Dopo aver conseguito la maturità classica, si è laureato presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università “La Sapienza” di Roma, nell’indirizzo di Scienze dello Sviluppo e della Cooperazione Internazionale, e successivamente in Scienze della Popolazione e dello Sviluppo presso l’Université Libre de Bruxelles. Ha poi conseguito il diploma di insegnante TEFL presso la University of Toronto. Ha svolto numerose attività con diverse ONG in Europa e nel Mondo, occupandosi soprattutto di minori. Ha pubblicato numerosi articoli su diverse testate del web. Nel 2018 ha pubblicato il suo primo libro, “Educazione e socializzzione dei bambini in Vietnam”, Paese nel quale risiede tuttora. Nel suo blog World Politics Blog si occupa di notizie, informazioni e approfondimenti di politica internazionale e geopolitica.

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