Le Forze di difesa israeliane (IDF) avrebbero compiuto possibili crimini di guerra contro il personale medico dell’ospedale Nasser a Khan Younis, il secondo più grande della Striscia di Gaza e uno dei pochi che era ancora in funzione nell’enclave assediata: è quanto emerge da un video verificato e divulgato dall’emittente BBC e dagli stessi resoconti del personale medico. Gli abusi, che si possono definire vere e proprie torture, sono avvenuti in seguito all’irruzione nella struttura sanitaria delle truppe israeliane il 15 febbraio scorso: dopo l’incursione, il personale ospedaliero è stato costretto a spogliarsi, inginocchiarsi e a rimanere in posizioni scomode per ore senza potersi muovere, oltre ad essere stato picchiato. Il video diffuso dalla BBC mostra una fila di uomini inginocchiati in mutande con le mani dietro alla testa: «Chiunque abbia provato a muovere la testa o a fare qualsiasi movimento è stato colpito», ha detto alla BBC il direttore generale dell’ospedale, il dottor Atef Al-Hout, aggiungendo anche che «Li hanno lasciati per circa due ore in questa posizione vergognosa». Alcuni detenuti hanno anche raccontato di essere stati portati in una sala dove sono stati picchiati per poi essere trasferiti in una struttura di detenzione, il tutto mentre erano spogliati dei loro vestiti. Secondo un esperto di diritto umanitario, il filmato e le testimonianze del personale medico sono «estremamente preoccupanti». Ha detto che alcuni dei resoconti forniti alla BBC «rientrano molto chiaramente nella categoria del trattamento crudele e disumano».

Interpellate dalla BBC, le IDF non hanno voluto rispondere alle domande su questi resoconti né hanno negato specifici maltrattamenti. Hanno tuttavia negato che il personale medico abbia subito danni durante l’operazione. Le IDF hanno giustificato l’irruzione nell’ospedale sostenendo che lì si trovassero uomini di Hamas: cosa di cui non ci sono prove e smentita dal movimento di resistenza islamico. Hanno, inoltre, affermato che ci fossero ostaggi israeliani catturati da Hamas il 7 ottobre, cosa di cui non si ha conferma. In seguito all’occupazione dell’ospedale da parte dell’esercito di Tel Aviv, è stato impossibile per i medici prendersi cura dei pazienti, come hanno raccontato loro stessi. Al momento dell’irruzione erano presenti circa 200 degenti, dei quali – secondo le testimonianze – almeno 13 sono morti per mancanza di cure e per le gravi condizioni in cui versava l’ospedale, privo di elettricità, acqua e altri beni essenziali.

La BBC ha riferito di avere indagato sulla vicenda per settimane, confrontando in modo indipendente le varie testimonianze e effettuando controlli incrociati dei dettagli: il media britannico ha fatto sapere di avere intervistato alcune delle vittime diverse volte, tra cui il dottor Abu Sabha, uno dei tre detenuti ascoltati, la cui storia è risultata coerente. I giornalisti della BBC hanno dichiarato di aver potuto confermare le parti chiave del suo resoconto: alcuni dei medici sono stati stipati sopra un mezzo militare e portati fuori da Gaza. Il medico ha raccontato che li hanno poi trasferiti in un edificio in cui lui è stato picchiato e costretto a indossare una museruola e dove gli hanno rotto la mano. La BBC ha potuto confermare che il dottor Abu Sabha si è sottoposto a una radiografia e ha cercato cure per la mano rotta in un ospedale da campo a Gaza dopo la sua detenzione, e che è arrivato lì ingessato con una stella di David disegnata sopra. Le famiglie di cinque medici dell’ospedale, inoltre, hanno riferito alla BBC che i loro cari erano scomparsi durante i giorni dell’attacco al nosocomio. Il fatto è stato confermato dalla Croce Rossa che ha riferito all’emittente di aver ricevuto dozzine di telefonate in quei giorni dai parenti che denunciavano che i loro familiari erano scomparsi.

Non è certamente il primo episodio di violazione dei diritti umani e delle leggi di guerra da parte delle IDF: già a dicembre 2023 erano stati diffusi dei video che testimoniavano abusi delle truppe israeliane sui civili. Le stesse incursioni negli ospedali sono vietate ai sensi della Convenzione di Ginevra per la protezione dei civili in tempo di guerra, così come il blocco totale dell’enclave. Queste violazioni sollevano profondi e inquietanti interrogativi sulla condotta dell’esercito di Tel Aviv che dovrebbe essere indagata nelle sedi opportune e che, peraltro, disattende completamente l’ordine della Corte internazionale di giustizia (CIG) di mettere in atto tutte le misure possibili per prevenire il genocidio della popolazione palestinese.

[di Giorgia Audiello]

https://www.lindipendente.online/2024/03/13/un-video-mostra-le-violenze-dellesercito-israeliano-contro-i-medici-palestinesi/

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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