L’inflazione continua a divorare il potere d’acquisto di salari e pensioni. A febbraio si attesta a +0,8% grazie alla momentanea diminuzione dei costi dell’energia sottoposti alle fluttuazioni speculative. Il carrello della spesa, cioè i consumi quotidiani e di prima necessità, però registra un ulteriore aumento del +3,4%.
Le ricadute ancora pesanti per consumatori, pari a +252,00 euro annui.
Nessuno, tranne noi, propone però di reintrodurre scala mobile. Dal 1993 le italiane e gli italiani non sono più protetti da uno strumento di adeguamento automatico dei salari e delle pensioni all’inflazione. E’ uno dei fattori che ha portato l’Italia a essere l’unico paese europeo e dell’Ocse ad aver visto diminuire i salari nell’ultimo trentennio.
Tra i tanti punti programmatici che abbiamo condiviso nel programma della lista PACE TERRA DIGNITA’ con Michele Santoro e Raniero La Valle c’è proprio la reintroduzione di una nuova #scalamobile che dovrebbe essere uno degli strumenti in tutta l’UE per proteggere i popoli che stanno pagando i costi della guerra globale e la rapacità di un capitalismo finanziario sempre più rapace e speculativo.
La difesa della scala mobile fu l’ultima battaglia di #EnricoBerlinguer negli anni ’80, sostenuta da un economista autenticamente riformista e dunque antiliberista come Federico Caffè. Poi negli anni ’90 fu abolita nel clima di subalternità generale al neoliberismo con la sola opposizione del Partito della Rifondazione Comunista.
Maurizio Acerbo PRC