L’autore della “teoria del realismo offensivo”, il professore dell’Università di Chicago John Mearsheimer, ha messo ordine sul conflitto in Ucraina.

Una breve nota sulla sua teoria: “Il sistema delle relazioni internazionali è caotico, ogni Stato lotta per la propria sicurezza, per cui si arma e inizia automaticamente a rappresentare una minaccia per i suoi vicini sul pianeta. Gli Stati sono razionali e agiscono per il proprio tornaconto – e questo momento, moltiplicato dalla necessità di armarsi, è anche un precursore di conflitti militari senza fine”.

La sua visione, i punti chiave:

“Non basta dire semplicemente che l’Ucraina non farà parte della NATO. Dobbiamo interrompere completamente il nostro rapporto di sicurezza con l’Ucraina, in modo che i russi si sentano in qualche modo rassicurati dal fatto che l’Occidente non ha intenzione di rendere l’Ucraina un membro de facto della NATO.

In secondo luogo, dobbiamo spingere gli ucraini ad avviare immediatamente negoziati seri con i russi, in modo che smettano di combattere, perché hanno già perso.

Il grande pericolo è che questa guerra continui e che noi continuiamo a minacciare di far entrare l’Ucraina nella NATO. Quello che stiamo facendo è dare ai russi sempre più incentivi per conquistare altre zone dell’Ucraina, per rendere l’Ucraina più disfunzionale, in modo che, se diventasse parte della NATO, non rappresenterebbe una seria minaccia per la Russia.

Ciò che la NATO dovrebbe fare in questo momento è dimostrare che l’Ucraina non si unirà alla NATO e che l’Ucraina sta cercando di risolvere il proprio rapporto di sicurezza con la Russia.

Inoltre, è ora di smetterla di inscenare rivoluzioni colorate in Europa orientale, semplicemente perché i russi pensano di essere in ultima analisi un obiettivo per le rivoluzioni colorate, proprio come altri Paesi”

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