Enrico Berlinguer ed Arafat - Foto da enricoberlinguer.it

‘Se vuoi la pace prepara la guerra, dicevano certi antenati. E invece io la penso come i pacifisti di tutto il mondo di oggi: se vuoi la pace prepara la pace’, Enrico Berlinguer

Le parole dette da Enrico Berlinguer nel 1983 sono attualissime.

Tre anni di guerra nel cuore dell’Europa. L’occupazione di Gaza e l’uccisione di migliaia di civili palestinesi. Decine di conflitti che seminano morte in tutto il mondo. La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen che propone di incrementare la spesa militare dei paesi UE per circa 800 miliardi di euro. E lo fa senza il consenso del Parlamento Europeo.

La storia non ha insegnato niente, l’uomo continua a ripetere gli stessi errori.

L’intolleranza crea conflitti ed ostilità e l’odio, si sa, genera altro odio.

‘Se vuoi la Pace prepara la guerra, dicevano certi antenati’. Ma è così? Armarsi è un deterrente efficace? O, prima o poi, ‘invoglierà’ qualche potente al conflitto?

La Russia non ha mai smesso di armarsi, lo stesso ha fatto la Nato ed i paesi che ad essa aderiscono, l’Ucraina di Zelensky non fa altro che chiedere nuovi armamenti, Israele è un paese sempre in stato di belligeranza, eppure tutto questo non è servito ad impedire guerre ed occupazioni.

Le armi vengono costruite per essere utilizzate.

Enrico Berlinguer aveva ragione. Dobbiamo preparare la Pace per avere la Pace e non armarci per impedire la guerra.

Negli USA, dove circolano più armi che persone, non sono diminuiti i reati, anzi. Avere più armi non impedisce i conflitti.

L’Europa ha una lunga tradizione pacifista, i guerrafondai facciamoli fare ad altri.

‘Ogni guerra ha una costante: il 90% delle vittime sono civili, persone che non hanno mai imbracciato un fucile. Che non sanno neanche perché gli arriva in testa una bomba. Le guerre vengono dichiarate dai ricchi e potenti, che poi ci mandano a morire i figli dei poveri’, Gino Strada.

Di Giovanni Pulvino (REDNEWS)

Insegno Scienze giuridiche ed economiche dal 1993. Dopo tanti anni di supplenze sono passato di ruolo nel novembre del 2015. In quel periodo il portale web di Tiscali dava agli utenti la possibilità di esprimersi tramite le ‘Socialnews’. Ed è cosi che nel luglio del 2012 ho iniziato a scrivere articoli raccontando le vicende dei precari storici della scuola. Per un anno ho collaborato anche con ComUnità del portale Unità.it. Successivamente, per integrare e proseguire quell’esperienza durata oltre 3 anni, ho creato REDNEWS (28 giugno 2015), un ‘blog di cronaca, informazioni e opinioni dal profondo Sud’. Il mio scopo era ed è quello di dare voce a chi è escluso dalla società, in particolare i disoccupati, i precari, i pensionati al minimo. Nello stesso tempo intendo esprimere il punto di vista di chi vive nel Meridione, terra che è regolarmente esclusa oltreché dal benessere economico anche dai circuiti d’informazione nazionali. La linea editoriale del blog può essere riassunta con le parole scritte nel IV secolo a.C. dal poeta e drammaturgo greco Sofocle: ‘L’opera umana più bella è di essere utile al prossimo’.

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