“Questo disegno di legge rappresenta il più grande trasferimento di ricchezza dai lavoratori ai più ricchi nella storia degli Stati Uniti”, ha detto Leslie Frane, la vicepresidente del Sindacato dei servizi SEIU, durante un comizio a Washington.
Col nuovo voto alla Camera del goffamente nominato One Big, Beautiful Bill, “la grande legge bellissima” di quasi 1.000 pagine, si aprirà una nuova era degli Stati Uniti: aumenteranno le morti per parto, per malattia, per fame; nelle strade la polizia mascherata del ICE avrà più militari per catturare immigrati identificati dal colore della pelle, la nostra Terra collasserà ancor prima a causa delle ritrovate politiche anti-ambientali del Paese (finora) più potente del mondo.
Negli Stati Uniti 85 milioni di persone non hanno una copertura sanitaria o l’hanno molto parziale, un quarto degli abitanti non può permettersi il costo dei farmaci prescritti dal proprio medico, 60.000 muoiono ogni anno perché non arrivano a un medico in tempo o aspettano gli eventuali risarcimenti delle assicurazioni e 500.000 vanno in bancarotta a causa di debiti per le cure mediche. I tassi di mortalità infantile e materna sono molto alti e quelli delle minoranze etniche sono come quelli dei Paesi poveri del mondo. L’aspettativa di vita è inferiore a quasi tutte le Nazioni ricche e i lavoratori a basso reddito muoiono almeno dieci anni prima dei cittadini più danarosi.
La priorità di Trump non è questa però. E’ estendere i tagli fiscali ai ricchi, quelli sopra i 500.000 dollari, introdotti nel 2017 durante il suo primo mandato e che si applicheranno da subito. I tagli sociali, invece, partiranno dopo le elezioni intermedie del 2026 onde evitare un arretramento elettorale del Partito del Presidente (quello che una volta era il Partito Repubblicano). Con la legge di spesa di Trump, passata ora nei due organismi del Parlamento degli USA, fino a 16 milioni di persone perderanno da oggi al 2034, la copertura sanitaria garantita da Medicaid. Sul numero dei milioni coinvolti ci sono numeri diversi ma anche il Congressional Budget Office, l’ufficio superpartes della commissione Bilancio del Congresso, ha segnalato l’ecatombe sanitaria.
Ci sono bugiardi patologici che arrivano in posti di potere perché a certe persone piace sentirsi prese in giro, tanto più se quelli che ci vanno di mezzo sarebbero altri. Quantomeno, così gli ha detto il bugiardo. O anche l’ipocrita destra religiosa, uno dei cardini del consenso elettorale di Trump, ben rappresentata dalle critiche parole del deputato del Partito Democratico, Hakeem Jeffrie, (che ha svolto un inutile intervento ostruzionistico di quasi 9 ore contro la maxi-legge): “si definiscono credenti, e poi trattano i poveri come prede”.
Di solito, le politiche che tagliano i sussidi alla popolazione sono giustificate con problemi di bilancio. Questo provvedimento invece farà aumentare il deficit di bilancio degli Stati Uniti di 4,1 trilioni di dollari. Oltre ad essere centrato sul trasferimento ai ricchi dei risparmi sui poveri, esso destina 110 miliardi di dollari alla lotta contro gli immigrati col rafforzamento del muro al confine messicano, l’aumento dell’organico della polizia anti immigrati (l’ ICE, per i suoi raid e le successive espulsioni, disporrà di risorse superiori a quelle dei marines, confermando la preferenza di Trump per la guerra interna) e la sovvenzione a nuove prigioni private per 100.000 persone.
Sul fronte del lavoro, invece di aumentare il salario minimo, difendere la contrattazione sindacale e ridurre l’orario, Trump detassa gli straordinari e le mance ricevute dai lavoratori della ristorazione (che guadagnano così poco per cui esse sono indispensabili per cercare di arrivare a fine mese). Inoltre taglia gli incentivi alla transizione, già iniziata, all’auto elettrica, cancellando i 2,5 miliardi di dollari per costruire la fabbrica Ford di batterie per veicoli elettrici, i 5 miliardi di dollari per l’impianto di gas naturale liquido in Michigan e gli 881 milioni di dollari in investimenti per riconvertire l’impianto di assemblaggio di Lansing-Grand River di General Motors per la produzione di veicoli elettrici. Tutte fabbriche sindacalizzate, guarda caso!, con centinaia di addetti, in un mare di lavoratori statunitensi che vivono coll’incubo del licenziamento senza giusta causa.
Trump dice che le tasse sugli assegni di previdenza sociale saranno cancellate, aumentando le detrazioni fiscali. Ma solo per gli ultrasessanticinquenni con un reddito inferiore ai 75 mila dollari annui. Ma soprattutto taglia 930 miliardi di dollari da Medicaid nel prossimo decennio e riduce di 287 miliardi di dollari in un decennio gli stanziamenti per i buoni alimentari, togliendoli a tre milioni di persone che aderiscono ai sussidi del Supplemental Nutrition Assistance Program (SNAP) che aiuta i poveri a comprare cibo. Inoltre taglia i fondi per le mense scolastiche, che a volte sono l’unico pasto sano che ricevono i bambini a basso reddito.
La manovra meschina è quella di imporre, come afferma il New York Times “decine di modifiche a scadenze, requisiti di documenti e regole”, un fardello burocratico che diventa da fare due volte all’anno, per rendere sempre più difficile accedere ai propri diritti.
Negli USA, se non si è bambini o anziani e non si lavora, non c’è assistenza sanitaria. Gli altri devono affidarsi a coperture private o a quelle sul posto di lavoro, per cui le vertenze, dove esiste il Sindacato, ruotano sempre più attorno a benefit sanitari che talvolta hanno franchigie altissime. I milioni di sottopagati in Walmart, Starbucks o nei fast-food, con salari di 10-15 dollari all’ora, spesso non riescono a pagare la quota dei premi assicurativi a loro carico del piano sanitario proposto dall’azienda.
Medicaid, la minima copertura sanitaria che risale al 1965, ai tempi del presidente Johnson, sta fornendo l’assicurazione sanitaria a 73 milioni di statunitensi a basso reddito e Trump assicura che nessuno ci perderà. Basta che sia disponibile al lavoro, con un “impegno comunitario” (termine ridicolo per degli squali come gli estensori della legge). Uno dei grandi fautori di ciò è il ministro alla Sanità, Robert F. Kennedy Jr, che vuole scovare i milioni di opportunisti che si approfittano di soldi pubblici (lo afferma lui che ha traslocato a sostenere Trump per avere un posto al governo e poter continuare a combattere contro i vaccini). Dei 79 milioni di beneficiari di Medicaid, 7 milioni sono anziani (che sono anche “coperti” da Medicare, il programma federale di assistenza finanziato con premi pagati dai singoli alle assicurazioni), 29 milioni sono bambini e i restanti 37 milioni adulti in età lavorativa, di cui 14 milioni disabili. In fin dei conti la campagna reazionaria contro la spina dorsale del, peraltro scarso, sistema sanitario degli USA, servirebbe per stanare “gli accaparratori di benefici sociali”, che il DOGE del decaduto Musk, uno che ha ricevuto miliardi di contributi pubblici, aveva iniziato a setacciare e che sono al massimo il 5% di tutti i destinatari di Medicaid (l’1% della popolazione degli Stati Uniti). Persone che peraltro sono già sottoposte oggi a controlli annuali rigorosi sul loro diritto.
L’obiettivo quindi, non tanto nascosto, è la scomparsa di alcuni richiedenti (questi tagli alla sanità provocano un aumento dei decessi con una diminuzione della speranza di vita, com’è stato, ad esempio, durante il periodo del governo inglese della Thatcher), il ritardo ulteriore nelle diagnosi e nelle cure delle persone con basso reddito, anziani e disabili, e il drastico ridimensionamento dei servizi, a partire dai piccoli ospedali delle zone rurali (quelle che in genere hanno votato per Trump). Una stima del National Partnership for Women & Families, un’associazione nazionale per la salute, prevede almeno 150 ospedali in cui l’assistenza materna e infantile andrà a picco, perché i rimborsi agli ospedali da parte dell’assicurazione privata o di Medicaid sono spesso troppo bassi per coprire i costi di servizi, come quelli di ostetricia e di pediatria, e quegli ospedali non fanno abbastanza soldi da altre attività per compensare tali spese.
Il taglio fiscale a 10 anni da 4,5 trilioni di dollari a favore delle Società e dell’ 1% più ricco della popolazione sarà pagato da oltre 1 trilione di dollari di tagli da Medicaid, da tagli alla spesa per l’istruzione (di cui è stato sancita l’eliminazione del Ministero nazionale), dall’eliminazione di oltre un milione di “posti di lavoro verdi” effettuati da lavoratori sindacalizzati e da una vasta gamma di altri tagli nella spesa interna.
Questa “grande vittoria” per Trump, lo è anche per i suoi finanziatori miliardari. Dietro il provvedimento antipopolare ci sono infatti le immense risorse di fondazioni come l’ American Action Network che ha stanziato a ciò 4 milioni di dollari, e le grandi aziende farmaceutiche, attraverso il Pharmaceutical Research and Manufacturers of America che ha impiegato 17 milioni di dollari dal 2020. Inoltre, il miliardario ultraconservatore Charles Koch con 4 milioni di dollari e le Big Oil, le grandi compagnie petrolifere, che hanno abbondantemente finanziato la campagna elettorale di Trump e che ottengono con la legge monstre la cessazione di investimenti e crediti d’imposta per l’energia pulita, previsti della legge sul clima del 2022, e degli incentivi fiscali per progetti eolici, solari e altre energie rinnovabili.
Migliaia di posti di lavoro “verdi” andranno così perduti, la transizione che sta già avvenendo all’auto elettrica sarà boicottata e le bollette dell’energia delle famiglie aumenteranno. L’ambiente peggiorerà a causa delle concessioni di perforazioni anche in mare, nell’Artico e nelle terre federali e della riapertura delle centrali a carbone.
Dunque un attacco complessivo al mondo. Iniziato coll’uscita di Trump dagli organismi internazionali sul clima e sulla salute, proseguito colla grande riduzione della quota degli Usa all’Agenzia per lo Sviluppo Internazionale USAID (che potrebbe portare, secondo uno studio di The Lancet, a 14 milioni di morti in più, tra cui 4,5 milioni di bambini sotto i cinque anni) per arrivare infine all’attacco ai poveri statunitensi.
A Washington, parlando subito dopo che la Camera ha approvato il disegno di legge di bilancio “One Big, Beautiful Bill”, il Reverendo William Barber della Poor People’s Campaign, una grande associazione che mobilita i poveri del Paese, lo ha condannato come “uno squallido omicidio politico in bella vista”, che, con gli ampi tagli a Medicaid, all’assistenza alimentare per i bambini e ad altri programmi di benessere pubblico, “codifica la morte di migliaia di persone”.
Barber ha detto che la legge odierna di Trump deve servire come un campanello d’allarme morale che dovrebbe spingere gli statunitensi a “creare insieme un movimento in grado di ricostruire la nostra democrazia”.
Fonti principali:
M.Buening, No, There Isn’t an Epidemic of Workless Medicaid Recipients, Jacobin, 16.5
T.Carrk, Trump’s Tax Bill Is Bought and Paid for by Big Business, Jacobin, 26.6
N.Martin, The Senate’s “Big, Beautiful Bill” Will Create a Disaster for Rural Mothers and Babies, Mother Jones, 1.7
J.Atwood, Trump-Musk foreign aid cuts could cause 14 million deaths by 2030, study warns, Nation of Change, 2.7
M.Gruenberg, Republicans pass Trump’s budget, workers respond: ‘Your vote is killing us’, People’s World, 3.7