A Novembre il governo ci disse che i sacrifici ci avrebbero consentito di trascorrere un Natale sereno. E via di regioni gialle, arance e rosse, poi di nuovo tutte gialle.
Arriviamo a Dicembre ed esce il dpcm che vieta gli spostamenti tra comuni durante le feste, consentendo però di fatto i rientri a casa semplicemente anticipandoli. Nel frattempo le regioni vanno all’assalto del governo per chiedere una maggiore flessibilità di movimento.
Ci avviciniamo al Natale e il governo se ne esce con il Piano Cashback invitando a fare acquisti nei negozi dei centri storici, per poi sorprendersi che la gente esce.
Adesso sono in arrivo nuove strette, e come sempre governo e maggioranza ne discutono sulla stampa aumentando la confusione.
Assistiamo da troppo tempo ad un eccesso di comunicazioni confuse, incoerenti e contraddittorie e che tendono a scaricare sui cittadini responsabilità che sono politiche.
E’ davvero sconfortante vedere che in piena emergenza sanitaria con una media di 700 morti al giorno la classe dirigente di questo Paese naviga a vista, stretta tra le pressioni di Confindustria e commercio, i richiami al rigore di un CTS spaccato al suo interno e la stanchezza di cittadini impauriti e disorientati.
E intanto già si parla di terza ondata.
Stefano Lugli PRC