Il presidente brasiliano Jair Bolsonaro martedì ha criticato l’emendamento costituzionale del 2014 che ordina l’espropriazione delle proprietà di quei proprietari terrieri le cui attività si svolgono attraverso “un lavoro analogo allo schiavismo”.

“Ma che cos’è la schiavitù?” si è domandato Bolsonaro affermando che questa idea era stata inserita nella Costituzione brasiliana “perché, fino a poco tempo fa, lo stato che stavamo costruendo era uno stato totalitario o socialista. Attraverso le leggi, ci stavamo avvicinando al socialismo e al comunismo”.

Il presidente di estrema destra ha parlato di questo problema durante un evento all’inizio di questa settimana in cui ha anche suggerito che gli standard di sicurezza sul posto di lavoro dovrebbero essere modificati per attirare gli investitori ed espandere la competitività del Brasile.

In Brasile, fino a poco tempo fa, la lotta contro la schiavitù è stata ufficialmente condotta dal Ministero del Lavoro, un’istituzione che Bolsonaro ha eliminato dopo essere diventato presidente

Sebbene il Brasile abbia abolito la schiavitù nel 1888, alcuni imprenditori agricoli mantengono ancora pratiche che danneggiano i lavoratori, i quali non ricevono un compenso monetario di alcun tipo.

Nel bacino amazzonico, nelle zone rurali che possono essere raggiunte solo da motoscafi o aerei, i lavoratori sono costretti a rimanere nelle fattorie per pagare presunti “debiti” contratti. A tal fine, la libera mobilità dei lavoratori rurali è limitata poiché i proprietari terrieri non consentono loro di lasciare le loro proprietà.

Nella legge brasiliana, l’espressione “lavoro analogo al lavoro schiavista” è usata per designare quelle situazioni degradanti. Con la legislazione attuale gli imprenditori agricoli che sostengono tali pratiche possono essere sanzionati fino alla espropriazione della loro terra senza alcuna compensazione. Queste terre verrebbero successivamente destinate alla riforma agraria e ai programmi popolari abitativi.

Dal 2003 al 2018, la Procura del Lavoro e l’Organizzazione Internazionale del Lavoro hanno effettuato 45.028 soccorsi di persone che lavoravano in condizioni simili alla schiavitù.

Padre Xavier Plassat, che è membro della Commissione Pastorale Territoriale, un’entità che denuncia i casi di schiavitù, sostiene che il lavoro schiavista attuale avviene di solito in attività come il disboscamento, l’estrazione di carbone e la produzione di tessuti.

Il lavoro in condizioni precarie è notevolmente diminuito sotto i governi di sinistra di Luiz Inacio Lula da Silva e Dilma Rousseff, il Brasile è stato costretto a creare e mantenere istituzioni per combattere la schiavitù moderna.

Tra questi vi è l’Unione Nazionale dei Revisori Fiscali del Lavoro, un’entità che riunisce 2.200 professionisti che si dedicano alla verifica delle condizioni di lavoro reali. Nel 2017, al fine di sradicare le moderne forme di schiavitù, questi professionisti hanno effettuato 88 operazioni di monitoraggio presso le aziende.

traduzione rete solidarietà rivoluzione bolivariana

https://www.telesurenglish.net/news/Brazil-Bolsonaro-Questions-anti-Slave-Labor-Law-Says-It-Hurts-Businesses-20190801-0006.html

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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