Dopo l’omicidio di Geroge Floyd le rivolte negli Stati Uniti non si sono mai fermate.

Portland è una delle città dove le proteste sono state forti e dure fin dall’inizio, il 26 giugno Trump ha deciso di inviare truppe federali, lo ha fatto perché la polizia locale, dal suo punto di vista, era troppo morbida.

Fino al 4 luglio queste truppe non sono intervenute ma dopo hanno preso il controllo della gestione dell’ordine pubblico.
Da quel momento si sono moltiplicate le denunce di abusi: manifestanti attaccati senza ragione, arresti arbitrari, persone tenute per ore in cella senza acqua e senza la possibilità di chiamare un avvocato, uso di gas e proiettili di gomma, sequestri di persona, persone catturate senza che stiano compiendo alcun reato.

Non sono solo i manifestanti a denunciare l’aggravarsi delle violenze, la governatrice dell’Oregon Kate Brown ha parlato di «uno sfacciato abuso di potere», il sindaco di Portland ha dichiarato che quello che sta avvenendo è «un attacco alla democrazia».

Le proteste contro una società ingiusta fondata su razzismo e sfruttamento rimangono accese nonostante Trump stia utilizzando le armi più brutali e subdole per reprimerle.

Qui un articolo da Internazionale: https://www.internazionale.it/notizie/alessio-marchionna/2020/07/22/portland-contri-donald-trump

BLACK LIVES MATTER!

Potere al popolo

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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