L’intervista di Argiris Panagopoulos è stata pubblica sul quotidiano di SYRIZA “Avgi” domenica 22 Novembre 2020.

V.A.: Il Governo italiano e le Regioni hanno enormi responsabilità per la situazione attuale, perché sono stati incapaci di organizzarsi per affrontare la seconda ondata. Abbiamo perso cinque mesi dalla primavera fino alla seconda ondata, mettendo in pericolo la vita delle persone. Non hanno fatto nulla in questi mesi per evitare che oggi in una regione come la Lombardia non ci siano nemmeno i vaccini antinfluenzali. I medici che devono somministrare da 300 a 400 vaccini antinfluenzali prendono 40 dosi e devono tirare la monetina per scegliere le persone da vaccinare. Sappiamo dalla primavera che a causa del coronavirus avremmo avuto un forte aumento della domanda di vaccini antinfluenzali in inverno, ma sia il Governo che Regioni si sono dimostrate incapaci di affrontare questo.
Abbiamo un’unità di assistenza domiciliare ogni 50.000 persone per sostenere le persone a livello primario. Oggi abbiamo meno di un terzo di ciò di cui abbiamo urgentemente bisogno. I medici di famiglia sono stati abbandonati al loro destino con la seconda ondata. Non hanno assunto medici, infermieri o personale di supporto. Alcune Regioni, perché la seconda ondata ha portato al crollo dei sistemi sanitari, stanno bandendo concorsi per l’assunzione di medici retribuiti a ore offrendo 45 euro lordi l’ora, perché cosi valutano i medici di prima linea.
Sfortunatamente l’incompetenza del Governo e delle Regioni non si limita al settore della Sanità, ma si estende al settore dei trasporti, perché non hanno pensato o voluto requisire i pullman turistici per evitare il sovraffollamento negli autobus del servizio pubblico. Centinaia, se non migliaia, di pullman potrebbero essere utilizzati per evitare la diffusione del virus. Sui posti di lavoro, la medicina del lavoro è stata ridotta al minimo.
In Italia vengono eseguiti meno test rispetto ad altri Paesi in proporzione alla nostra popolazione e questo si traduce ad una apparizione minore della diffusione del virus, mentre il fatto che vengano ripetuti in persone che hanno già sintomi aumenta proporzionalmente il tasso di mortalità delle persone che fanno il test. In primavera il virus aveva colpito soprattutto gli anziani, mentre oggi colpisce trasversalmente tutte le età e vediamo che anche le persone relativamente giovani hanno problemi di guarigione.
Deve essere chiaro a tutti che lo stato della sanità in Europa e in ciascun paese rappresenta un grave problema politico. Ora è chiaro che abbiamo bisogno di sistemi sanitari completamente diversi da quelli di cui disponiamo oggi, perché in futuro dovremo affrontare altre epidemie e dovremo organizzarci in modo diverso per fronteggiarle. Dobbiamo investire nell’informazione e nell’informatica, nella formazione del personale, nell’educazione sanitaria della popolazione, nella partecipazione attiva dei cittadini.
In Italia abbiamo buttato cinque mesi per ritrovarci alla fine con le UDI piene.

-Come vede le misure restrittive adottate?
È ancora troppo presto per vedere i loro risultati. Dalla prossima settimana potremo vedere se la divisione dell’Italia in zone gialle, arancioni e rosse darà qualche risultato. Il fatto che hanno limitato, in particolare, il tempo libero dei cittadini e la loro socialità entra in conflitto con la continuazione dell’attività economica nei grandi luoghi di lavoro. Sotto la pressione degli industriali di Confindustria, gli stabilimenti continuano a lavorare, ma non vengono effettuati controlli per verificare il rispetto delle norme igieniche.

-I metalmeccanici della FIOM sono scesi in sciopero, le tre più grandi confederazioni di lavoratori stanno pianificando uno sciopero generale, negozianti, proprietari di ristoranti, lavoratori precari, negazionisti e tifosi di estrema destra sono scesi in piazza …
Le prime proteste sono iniziate e continuano da parte dei medici e degli infermieri, che protestano contro l’abbandono della Sanità e delle persone e le loro difficili condizioni di lavoro. A Bergamo, Cremona, Brescia, Milano, dal primo momento, gli operatori sanitari hanno reagito. Il documento, ad esempio, firmato dai medici e dagli infermieri dell’Ospedale Niguarda di Milano, uno dei più grandi nosocomi d’Italia, descrive l’abbandono dell’ospedale e della sanità pubblica.
Alcuni gruppi sociali non hanno visto alcun sostegno sostanziale o finanziario e questo è ovvio per tutti i lavoratori precari, i lavoratori autonomi e soprattutto per coloro che svolgono lavori informali. Come possono le persone vivere con dignità quando non possono lavorare per mesi? Il governo, invece di tassare la ricchezza, continua a dissanguare i soliti.

-Come vede i negazionisti della pandemia di estrema destra e cosa si esprime dietro di loro?
L’estrema destra sta cercando di sfruttare le difficoltà con un comportamento immorale di fronte al pericolo per la salute delle persone. Una gran parte segue i negazionisti della pandemia. La verità è che abbiamo un bombardamento da parte dei media, che parlano costantemente solo della pandemia. Molte persone possono sentirsi impotenti di fronte al fenomeno e possono reagire negando la situazione che stiamo vivendo supportando varie teorie. È una risposta psicologica quando ti senti come se stessi annegando da una situazione. La soluzione migliore è spiegare nel modo migliore e più semplice cosa sta succedendo. Spiegando anche che non abbiamo ancora il vaccino.

-La panacea del vaccino potrebbe tardare ancor un poco, ma l’uscita dalla pandemia sarà ancora più lontana?
Non so se sarà una panacea, perché dovremo vedere la reale efficacia e le reazioni degli organismi ai vari vaccini che hanno annunciato, perché la realtà potrebbe non rispondere agli annunci così ottimistici delle case farmaceutiche. Il vaccino arriverà il prossimo anno e non tra poche settimane. L’efficacia dei vaccini dovrebbe essere annunciata dalle autorità competenti e non dalle case farmaceutiche, che sviluppano strategie di comunicazione per realizzare profitti immediati in borsa.

-Il continente più ricco del mondo è stato trovato con i suoi ospedali che crollano …
L’Europa sta pagando un prezzo alto perché ha sistemi sanitari che, nonostante le loro differenze, si concentrano sulla cura e ancor peggio sulla cura in stretto rapporto con le strutture private settore. Questo tipo di Medicina serve per affrontare le patologie sul singlo individuo e le patologie più complesse. Tutti gli sforzi sono concentrati sul prolungamento della vita dei pazienti, come vediamo con i trattamenti farmaceutici per due settimane, alcuni mesi, come ad esempio per i malati di cancro. Essenzialmente i sistemi sanitari si concentrano solo in questa direzione.
L’Europa sta pagando ovunque il prezzo dello smantellamento e della riduzione al minimo delle cure primarie. Si tratta dei medici di famiglia, dei centri di assistenza locali, della strategia di prevenzione, della disattivazione dei servizi di monitoraggio delle malattie. Le cure mediche rivolte alle comunità locali e direttamente legate alla popolazione sono state di fatto distrutte, mentre la prevenzione è stata completamente cancellata dai nostri sistemi sanitari.
Perché è successo tutto questo? Semplicemente perché la prevenzione non genera profitto per i privati. Non dovremmo mai perdere di vista il fatto che il settore sanitario è il primo e principale settore in cui i privati investono e realizzano grandi profitti.
È ovvio che dove la logica del neoliberismo ha messo più pressione sui sistemi sanitari, la catastrofe è molto più grande. Potremmo parlare per ore dello stato di sanità catastrofico in Lombardia, una delle regioni più ricche d’Europa.
Quello che hanno fatto la destra e la Lega in Lombardia, con l’abbandono e le privatizzazioni del sistema sanitario, non è diverso da quello che è successo in Gran Bretagna. La Lega ha semplicemente copiato la politica applicata in Gran Bretagna dai tempi di Thatcher fino ai giorni nostri, quando hanno ridimensionato di brutto il Sistema Sanitario Nazionale (NHS).

*Vittorio Agnoletto è medico e professore di Medicina del Lavoro presso l’Università degli Studi di Milano, già portavoce del Forum Sociale di Genova ed eurodeputato. V. Agnoletto ha ricevuto nel novembre 2020 il Premio Ambrogino d’Oro per la sua trasmissione andata in onda da Radio Popolare di Milano, dal titolo «37e2», dalla temperatura della febbre.

ARGYRIOS ARGIRIS PANAGOPOULOS

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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