Hugo Pratt e un disegno su vetro di Corto Maltese

Hugo Patt definiva il fumetto letteratura disegnata: “Sono un autore di letteratura disegnata. Disegno la mia scrittura e scrivo i miei disegni.” Questa frase esprime l’essenza della produzione di Hugo Pratt, scrittura e disegni.
Visse 68 anni viaggiando, scrivendo, disegnando. Raccontava con parole e disegni i luoghi dove aveva vissuto o visitato.  
Nacque a Rimini, ma trascorse l’infanzia a Venezia, così da lui ricordata in Una ballata del mare salato: “Ci sono a Venezia tre luoghi magici e nascosti. Uno in calle dell’ Amor degli Amici, un secondo vicino al Ponte delle Meraviglie, il terzo in Calle dei Marrani, nei pressi di San Geremia in Ghetto Vecchio. Quando i veneziani sono stanchi delle autorità cotituite, vanno in questi tre luoghi segreti, e aprendo le porte che stanno nel fondo di quelle corti se ne vanno per sempre in posti bellissimi e in altre storie…”. Venezia è anche l’ambiente del fumetto Sirat Al Bunduqiyyah. Al Bunduqiyyah è il nome egiziano di Venezia, che Hugo Pratt apprese in Africa, precisamente da un arabo-eritreo. All’età di dieci anni, nel 1937, insieme alla madre Evelina Genero raggiunse in Africa il padre Rolando, funzionario coloniale. Nel 1941 alla caduta dell’Africa Orientale Italiana la famiglia Pratt fu internata in un campo di concentramento a Dire Daua, in Etiopia, dove il padre morì nel 1942. Nel 1943 venne rimpatriato. Furono anni importanti per la sua formazione: l’Africa gli entrò dentro e vi rimase per tutta la vita. La sua prima storia a fumetti “Anna nella jungla” la ambientò proprio in Africa. Anche “Le etiopiche” e gli “Gli scorpioni del deserto” si svolgono nel continente nero.
Oltre a Venezia e all’Africa, l’Argentina è stata importante nella vita di Hugo Pratt. Sul finire degli anni Quaranta partì giovanissimo per il Sudamerica (aveva appena 23 anni) e vi restò fino all’inizio degli Anni Sessanta, collaborando con i migliori autori locali e dando lustro alla “historieta” (fumetto) argentina, che – a differenza del coetaneo fumetto italiano – godeva di grandissimo riconoscimento come una diversa forma di arte e letteratura, e non semplice intrattenimento per ragazzini.
Hugo Pratt emigra in Argentina nel 1949, appena trentenne, per seguire la propria vocazione artistica. Gli anni in Sud America si riveleranno fondamentali sia per le avventure e gli incontri (esplorerà la Pampa in lungo e in largo e farà amicizia con il grande jazzista Dizzy Gillespie) sia in ambito lavorativo: risale a questo periodo, infatti, la fruttuosa collaborazione con Héctor Germàn Oesterheld, uno sceneggiatore argentino di origine tedesca con cui darà vita alle due serie Sgt. Kirk (1953) ed Ernie Pike (1957). In seguito, Pratt avrebbe confermato ampiamente il proprio talento creativo dando vita quale autore unico ai suoi personaggi più famosi, con le storie di Corto Maltese e de Gli Scorpioni del deserto. Anche Oesterheld continuò, per tutti gli anni Sessanta e Settanta, a scrivere varie sceneggiature per fumetti: ma il mitico creatore de L’Eternauta finì per pagare con la vita, assieme alla sua famiglia, l’opposizione al regime del generale Videla, e il 21 aprile del 1977 entrò a far parte della grande schiera dei desaparecidos.
Dopo quindici anni di assenza, vi fece ritorno nel 1979, in piena dittatura, quando l’amico Héctor Oesterheld era ormai desaparecido.


Ernie Pike, racconto di Hugo Pratt e Hector Oesterheld

Uno dei migliori racconti disegnati di Hugo Pratt è ambientato nel 1923 in Argentina, a Buenos Aires. Apparve a puntate, in bianco e nero, sulla rivista Corto Maltese, fra giugno 1985 e maggio 1986; nelle prime edizioni, il titolo era Tango. Y todo a media luz .“Tutto a mezza luce” è un famoso tango argentino cantato anche da Carlos Garde.
In questa avventura, che si sviluppa nell’arco di una sola settimana, Pratt allinea inquadrature magistrali e manifesta una spiccata voglia di sperimentare nuove forme di montaggio: dal taglio delle vignette, dal gioco di frammenti e dettagli, occhi e bocche, caviglie e mani, emergono alcune tavole strepitose.
Come spesso gli accade, Pratt fonde fantasia e storia, personaggi reali e immaginari. I viottoli di Buenos Aires sono attraversati da silhouettes affilate, con la sigaretta in bocca. Corto è quasi sempre di profilo, qualche volta di tre-quarti, raramente di fronte o di spalle. È il 1923 a San Isidro, sobborgo della capitale. Corto è tornato a Buenos Aires dopo quindici anni; all’amico Fosforito, talento del biliardo che gli ha appena vinto mille pesos, confida di essere alla ricerca di una ragazza, avviata con l’inganno alla prostituzione. Ebrea polacca, si chiama Louise Brookszowyc (trasparente omaggio alla grande attrice del cinema muto), e Warsavia è il nome dell’organizzazione che controlla il traffico del sesso. L’Argentina? Secondo Fosforito è un paese di ruffiani, Corto dice: “Non sono nessuno per giudicare. So solamente che ho una antipatia innata per i censori, i probiviri, ma soprattutto sono i redentori coloro che mi disturbano di più”. La storia si complica: un poliziotto corrotto, l’ispettore Estevez, studia il dossier sul “bandolerismo yankee in Patagonia dal 1902 al 1910”. All’epoca, Corte conobbe Butch Cassidy. Nel corso di un surreale inseguimento, sia l’auto in fuga (quella di Corto), che quella della polizia restano senza combustibile. I due poliziotti rientrano a piedi, chiacchierando del “match del secolo”, il combattimento per il titolo dei Pesi Massimi fra Jack Dempsey e l’argentino Firpo.

Corto cerca aiuto presso una donna che conosce da molto tempo. Sullo zigomo destro, Esmeralda ha tatuato i quattro semi delle carte da poker: era già apparsa nella storia intitolata La conga delle banane, i due si conoscono da tanti anni. Lei gli chiede: “Cosa sei venuto a cercare? Vecchi amici… oppure… vecchi nemici? Da cosa fuggi questa volta?”. Anche Esmeralda sa di Cholila, il luogo dove, nel 1907, si dice vennero uccisi Butch Cassidy e Sundance Kid.“Corto, toglimi una curiosità… Sei mai stato innamorato e… Se lo sei stato, di chi?”                         

 “Sì… tanto tempo fa. Buona notte Esmeralda”.               

“Non mi hai detto chi è…”.                          

“Il suo nome non ti direbbe niente” (Corto se ne va, abbassando lo sguardo).Con il suo stile inconfondibile, Pratt realizza una tavola divisa in vignette quadrate, illustrando i movimenti del tango, i passi di danza. Dettagli di gambe, di piedi, di volti. Corto indossa lo smoking ha i capelli pettinati all’indietro con la brillantina.


Corto Maltese balla il tango in Todo a media luz

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy