Anwar Ibrahim ha ricevuto l’incarico di formare il nuovo governo dopo la vittoria della coalizione di centro-sinistra alle elezioni del 19 novembre.

Le elezioni del 19 novembre potrebbero aver posto fine alla crisi politica che si era aperta in Malaysia nel febbraio del 2020, con la caduta del governo di centro-sinistra guidato da Mahathir Mohamad. Dopo i governi conservatori di Muhyiddin Yassin e Ismail Sabri Yaakob, entrambi durati circa un anno, la convocazione delle nuove elezioni ha permesso la nascita di un nuovo esecutivo legittimato dalla volontà popolare.

Nonostante il calo rispetto alle elezioni precedenti, quando aveva ottenuto un risultato di portata storica, il Partito della Giustizia Popolare (Parti Keadilan Rakyat, PKR) e le altre forze della coalizione di centro sinistra, l’Alleanza della Speranza (Pakatan Harapan, PH), si sono confermate come prima formazione politica del Paese, ottenendo il 37,46% delle preferenze e 82 seggi conquistati rispetto ai 222 che compongono la camera bassa dell’emiciclo di Kuala Lumpur, denominata Dewan Rakyat.

Inizialmente, tuttavia, sembrava che le forze conservatrici avrebbero potuto trovare un accordo per un governo di coalizione che raggiungesse quota 112 seggi, la cifra richiesta per la maggioranza parlamentare. Il cartello Alleanza Nazionale (Perikatan Nasional, PN) si è infatti classificata seconda con il 30,35% delle preferenze e 73 seggi, seguita dal Fronte Nazionale (Barisan Nasional, BN), con il 22,36% dei consensi e 30 seggi all’attivo. Tale ipotesi era corroborata anche dal fatto che i leader delle due coalizioni sono rispettivamente Muhyiddin Yassin e Ismail Sabri Yaakob, i due primi ministri che si erano alternati al governo sostenendosi a vicenda negli ultimi due anni.

Il governo conservatore avrebbe potuto incassare il sostegno anche da parte dell’Alleanza dei Partiti del Sarawak (Gabungan Parti Sarawak, GPS), il cui leader, Abang Johari Openg, si era detto a sostenere un governo conservatore con i 23 seggi conquistati, cifra che avrebbe permesso al teorico governo di raggiungere una maggioranza di 126 su 222. Tuttavia, i due ex primi ministri non hanno trovato un accordo, aprendo la strada ad un governo guidato da Anwar Ibrahim, leader del centro-sinistra che vanta una lunga esperienza di incarichi ministeriali.

Il 24 novembre, Anwar Ibrahim ha ricevuto, dalle mani del sultano Abdullah, l’incarico ufficiale per la formazione di un nuovo governo di coalizione, sostenuto, oltre che dall’Alleanza della Speranza, dal Fronte Nazionale e dall’Alleanza dei Partiti del Sarawak, oltre che da una serie di formazioni minori e di partiti indipendenti.

La vittoria di Anwar rappresenta un importante risultato per un Paese multietnico come la Malaysia, spesso diviso dalle tensioni tra i diversi gruppi che lo compongono. Sui 33 milioni di abitanti del Paese, infatti, circa i due terzi sono di etnia Malay, ma il resto della popolazione appartiene alle minoranze etniche o all’immigrazione cinese e indiana. La coalizione Alleanza della Speranza si distingue proprio per la sua multietnicità, e per questo gli osservatori sperano che il nuovo governo contribuisca a sedare i disaccordi. Inoltre, il nuovo esecutivo sarà chiamato a rilanciare un’economia alle prese con l’aumento dell’inflazione e una valuta che ha subito una forte svalutazione.

Secondo un articolo pubblicato da John Power su Al Jazeera, “Anwar dovrà affrontare una serie di sfide economiche, dalle persistenti cicatrici della pandemia e l’aumento del costo della vita a una valuta in calo e uno dei maggiori divari di ricchezza dell’Asia“. “La corruzione è senza dubbio il problema sistematico più critico della Malesia che può portare a una distribuzione ineguale della ricchezza, compromettendo la qualità dell’istruzione e dell’assistenza sanitaria, portando a un tenore di vita complessivamente inferiore per i malesi“, ha aggiunto l’accademica malese Grace Lee Hooi Yean. Negli ambienti internazionali sembra comunque esserci una certa fiducia nelle capacità del nuovo capo del governo di Kuala Lumpur di affrontare tali emergenze.

Tuttavia, non mancano le voci critiche nei confronti del primo ministro. Il Partito Socialista della Malaysia (Parti Sosialis Malaysia) avrebbe inizialmente dovuto sostenere la coalizione di centro-sinistra, ma alla fine Anwar Ibrahim ha estromesso i socialisti, decidendo di non concedergli seggi, e dimostrando in questo modo di voler dare connotati troppo radicali alla sua coalizione, come dimostra l’alleanza con le forze di centro-destra per la formazione del governo. Inoltre, molti non hanno dimenticato le misure prese dallo stesso Anwar Ibrahim negli anni ‘90, quando era ministro delle Finanze e applicò pedissequamente le misure di austerità promosse dal Fondo Monetario Internazionale. A tal proposito, Niaz Asadullah, professore di economia alla Monash University Malaysia, ha detto di aspettarsi che il nuovo governo “sia più orientato al mercato e favorevole agli investimenti diretti esteri e agli investimenti infrastrutturali”.

Nel complesso, il nuovo governo di Kuala Lumpur potrebbe promuovere politiche maggiormente inclusive nei confronti delle minoranze etniche, stemperando il clima di tensione che pervade il Paese, ma allo stesso tempo le sue politiche economiche non dovrebbero discostarsi dai dettami del neoliberismo, così come la politica estera della Malaysia dovrebbe restare orientata verso i Paesi occidentali, pur mantenendo forti legami con la Cina e con i Paesi dell’ASEAN.

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Giulio Chinappi – World Politics Blog

Di Giulio Chinappi - World Politics Blog

Giulio Chinappi è nato a Gaeta il 22 luglio 1989. Dopo aver conseguito la maturità classica, si è laureato presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università “La Sapienza” di Roma, nell’indirizzo di Scienze dello Sviluppo e della Cooperazione Internazionale, e successivamente in Scienze della Popolazione e dello Sviluppo presso l’Université Libre de Bruxelles. Ha poi conseguito il diploma di insegnante TEFL presso la University of Toronto. Ha svolto numerose attività con diverse ONG in Europa e nel Mondo, occupandosi soprattutto di minori. Ha pubblicato numerosi articoli su diverse testate del web. Nel 2018 ha pubblicato il suo primo libro, “Educazione e socializzzione dei bambini in Vietnam”, Paese nel quale risiede tuttora. Nel suo blog World Politics Blog si occupa di notizie, informazioni e approfondimenti di politica internazionale e geopolitica.

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