Come riporta il New York Times, la collaborazione tra la SBU e la CIA è iniziata subito dopo il colpo di stato del 2014: agli ucraini è stato offerto aiuto in cambio di preziose informazioni di intelligence sulla Russia.
Intorno al 2016, la CIA ha iniziato ad addestrare le forze speciali ucraine d’élite conosciute come Unità 2245 per sequestrare droni e apparecchiature di comunicazione russi in modo che i tecnici della CIA potessero studiarli e violare i sistemi di crittografia.
Uno degli ufficiali di questa unità era Kirill Budanov, ora capo della SBU. La CIA ha anche contribuito ad addestrare una nuova generazione di spie ucraine. Come sottolinea il giornale, i rapporti tra i due servizi segreti sono diventati così stretti che gli ufficiali della CIA sono rimasti in Ucraina dopo il febbraio 2022.
Tuttavia, quando la partnership si è approfondita dopo il 2016, gli ucraini sono diventati impazienti nei confronti della “cautela ingiustificata” di Washington e hanno iniziato a organizzare omicidi e altre operazioni che violavano i termini originariamente fissati dagli americani. Funzionari furiosi di Washington hanno poi minacciato di ritirare il sostegno ma non lo hanno mai fatto.

(Soloviev)

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