Foto da savethechildren.it

Un milione e trecentomila bambini e ragazzi vivono in condizioni di povertà assoluta e non riescono ad emanciparsi dalle condizioni di disagio sociale delle loro famiglie, a sostenerlo è Save the Children

‘Quasi 1 milione e trecentomila bambini e ragazzi, cioè il 12,5% del totale, più di uno su dieci, vivono in povertà assoluta, oltre la metà non legge un libro, quasi uno su tre non usa internet e più del 40% non fa sport’. A sostenerlo è il rapporto di Save the Children ‘Nuotare contro corrente. Povertà educativa e resilienza in Italia’, diffuso in occasione del lancio della campagna ‘Illuminiamo il futuro’.

‘Un Paese – sottolinea il rapporto – dove i minori non riescono a emanciparsi dalle condizioni di disagio delle loro famiglie e non hanno opportunità educative e spazi per svolgere attività sportive, artistiche e culturali, sebbene siano moltissimi i luoghi abbandonati e inutilizzati che potrebbero invece essere restituiti ai bambini per favorire l’attivazione di percorsi di resilienza, grazie ai quali potrebbero di fatto raddoppiare la possibilità di migliorare le proprie competenze’.

I fattori che consentono ai ragazzi l’emancipazione sono, secondo Save the Children, ‘l’aver frequentato un asilo nido, una scuola ricca di attività extracurriculari, dotata di infrastrutture adeguate e caratterizzata da relazioni positive tra insegnanti e studenti’. Probabilità che si riducono tra ‘il 30% ed il 70% se essi vivono in contesti segnati da alti tassi di criminalità minorile e dispersione scolastica’.

Le regioni che occupano i primi posti nella classifica della povertà educativa sono la Campania, la Sicilia, la Puglia e il Molise. Invece quelle che offrono maggiori opportunità sono Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte e Emilia Romagna.

Inoltre, nel rapporto emerge che ‘i quindicenni che vivono in famiglie disagiate hanno quasi 5 volte in più la probabilità di non superare il livello minimo di competenze rispetto ai loro coetanei che vivono in famiglie benestanti’.

Il contesto sociale – conclude l’onlus – fa la differenza ed incide in modo dirimente ‘nella riduzione delle disuguaglianze sociali di origine, anche se c’è una quota di resilienti, ragazzi e ragazze che, pur provenendo da famiglie disagiate, raggiungono ottimi livelli di apprendimento’.

Fonte: savethechildren.it

REDNEWS

Di Giovanni Pulvino (REDNEWS)

Insegno Scienze giuridiche ed economiche dal 1993. Dopo tanti anni di supplenze sono passato di ruolo nel novembre del 2015. In quel periodo il portale web di Tiscali dava agli utenti la possibilità di esprimersi tramite le ‘Socialnews’. Ed è cosi che nel luglio del 2012 ho iniziato a scrivere articoli raccontando le vicende dei precari storici della scuola. Per un anno ho collaborato anche con ComUnità del portale Unità.it. Successivamente, per integrare e proseguire quell’esperienza durata oltre 3 anni, ho creato REDNEWS (28 giugno 2015), un ‘blog di cronaca, informazioni e opinioni dal profondo Sud’. Il mio scopo era ed è quello di dare voce a chi è escluso dalla società, in particolare i disoccupati, i precari, i pensionati al minimo. Nello stesso tempo intendo esprimere il punto di vista di chi vive nel Meridione, terra che è regolarmente esclusa oltreché dal benessere economico anche dai circuiti d’informazione nazionali. La linea editoriale del blog può essere riassunta con le parole scritte nel IV secolo a.C. dal poeta e drammaturgo greco Sofocle: ‘L’opera umana più bella è di essere utile al prossimo’.

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