Syrian refugee children stand at a fence after German Chancellor Angela Merkel, EU Council President Donald Tusk and Turkish Prime Minister Ahmet Davutoglu (none pictured) visited the refugee camp in Nizip district near Gaziantep, Turkey, 23 April 2016. Merkel travelled to Turkey with the President of the European Council, Donald Tusk, to get informed about the implementation of the EU-Turkey Refugee Agreement. ANSA/SEDAT SUNA

ROMA – Impossibile realizzare hotspot in Libia, perché sarebbero contrari alla legge: così Ahmed Maitig, vice-primo ministro di Tripoli, in un’intervista pubblicata oggi dal quotidiano ‘La Repubblica’.

“Non è possibile” risponde il dirigente a una domanda del cronista sui punti di raccolta per migranti e richiedenti asilo: “L’identificazione da parte di autorità straniere in Libia è contro la nostra legge”.

Secondo Maitig, “per noi sono solo migranti illegali”. Rispetto alle prospettive future di collaborazione con Roma e Bruxelles, il vice-primo ministro aggiunge: “Sono sicuro che con il nuovo governo italiano e con la Ue potremo lavorare su soluzioni più efficaci di quelle praticate finora”.

Il vice-premier libico gela l’Italia: “Qui hotspot impossibili”

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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