Il mondo alla prova del clima. La lotta ai cambiamenti climatici e la necessità di intervenire per limitare l’aumento della temperatura globale sotto 1,5 gradi Celsius (stabilito a Parigi nel 2015) saranno al centro della prossima Conferenza sul clima organizzata dalle Nazioni Unite e in programma a Katowice, in Polonia, dal 3 al 14 dicembre. In Polonia i rappresentati dei governi del mondo si riuniranno per decidere le regole di attuazione dell’accordo sul clima. Nel corso del G20 a Buenos Aires, però, gli Usa hanno ribadito di volersi sottrarre dagli obblighi dell’accordo. Una frattura che avrà un peso determinante nel confronto in planetario in Polonia.

In vista di questo appuntamento, Greenpeace ha scalato pochi giorni fa la centrale a carbone di Belchatow, una delle più grandi del mondo. La conferenza sul clima, Cop24, si svolgerà infatti nel cuore carbonifero della Polonia. Belchatow è l’impianto europeo più impattante sul clima, nonché una delle più grosse centrali a carbone del Pianeta, responsabile dell’emissione di 38 milioni di tonnellate di CO2 l’anno, oltre che di quasi tre tonnellate di mercurio. Così ieri all’alba alcuni attivisti di Greenpeace hanno scalato una ciminiera di 180 metri per chiedere azioni immediate in favore del clima, l’abbandono definitivo del carbone e politiche decise di contrasto ai cambiamenti climatici.

Le trattative che si terranno a partire dalla prossima settimana nell’ambito della Cop24, ricorda l’associazione, avranno come base scientifica l’ultimo report dell’IPCC (il Panel Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici) uscito lo scorso ottobre: abbiamo solo 12 anni per agire con decisione per combattere i cambiamenti climatici e restare entro 1,5° di gradi Celsius di aumento della temperatura media globale.

“La crisi climatica si sta svolgendo sotto i nostri occhi e i leader politici che hanno il potere di cambiare il corso degli eventi devono trovare soluzioni adeguate – dichiara Marek Józefiak, attivista polacco di Greenpeace – Provengo da una famiglia di minatori, abbiamo avuto a che fare con l’estrazione di carbone per generazioni. Ma non c’è futuro nel carbone, quello di cui abbiamo bisogno è una rapida transizione dai combustibili fossili alle energie rinnovabili. Una rivoluzione che rispetti i diritti delle persone e l’ambiente, garantendo un futuro migliore a tutti”.

n vista di questo appuntamento, che dovrà dunque scrivere le regole per applicare l’accordo di Parigi, nei giorni scorsi diversi Capi di Stato e di Governo europei – per l’Italia il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella – hanno firmato la dichiarazione “Iniziativa per una maggiore ambizione climatica“. Sono quindici punti in tutto in cui si chiede un impegno concreto sul clima, a tutela del futuro e del Pianeta. “Il cambiamento climatico è la sfida chiave del nostro tempo – così esordisce la Dichiarazione – La nostra generazione è la prima a sperimentare il rapido aumento delle temperature in tutto il mondo e probabilmente l’ultima che effettivamente possa combattere l’imminente crisi climatica globale”.

La dichiarazione ricorda poi che “gli effetti del cambiamento climatico sono ben documentati e si avvertono ovunque nel mondo: il drammatico aumento di ondate di calore, inondazioni, siccità e frane, lo scioglimento dei ghiacciai e l’innalzamento del livello dei mari. Carenze di risorse idriche e crisi dei raccolti sono solo alcuni dei risultati immediati di questa situazione, che ha un impatto devastante sugli esseri umani riducendoli alla fame o obbligandoli a migrare”.

La Dichiarazione ricorda che a dicembre 2015, con l’Accordo di Parigi, “il mondo è stato testimone di un grande momento di speranza e di fiducia”, con la sottoscrizione dell’impegno ad affrontare il cambiamento climatico “mantenendo l’aumento della temperatura media globale ben al di sotto di 2 gradi Celsius rispetto ai livelli preindustriali, e proseguendo gli sforzi per limitare l’aumento della temperatura entro 1,5 gradi Celsius”.

A Katowice le parti, ai sensi dell’accordo di Parigi, concorderanno il piano d’azione futuro”. I firmatari della Dichiarazione hanno dunque ribadito che “sulla base delle competenze scientifiche e tecniche e dei mezzi finanziari che il mondo oggi possiede, abbiamo l’obbligo collettivo nei confronti delle generazioni future di fare tutto ciò che è umanamente possibile per fermare i cambiamenti climatici e per rispondere ai loro perniciosi effetti”.

http://www.controlacrisi.org/notizia/Ambiente/2018/12/1/52088-al-g20-gli-usa-riaffermano-il-defilamento-dallaccordo-di/

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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