Francesco Cecchini

Fotografa e rivoluzionaria sono le due parole che caratterizzano Tina Modotti e sono anche il titolo della mostra a Villorba,Treviso. L’esebizione delle foto di Tina a Villorba è stata organizzata Reinardt Schultz della Galleria Bilderwelt di Berlino, da Maria Francesca Frosi dell’ Ass.ne Mandr.agor.arte di Venezia e da Christiane Barckhausen. Va ricordato che Christiane Barckhausen è l’autrice di Tina Modotti, verità e leggenda, un’ ottima biografia. La mostra è stata un successo di partecipazione tanto che non chiudrà il due dicembre, ma rimarrà aperta fino al 9 dicembre. La mostra è organizzata in modo da far vedere con chiarezza le due fasi artistiche di Tina Modotti. Una fase, prima metà anni ’20, coincide con l’influenza più diretta del suo maestro Edward Weston e una seconda in cui la fotografa percorre con indipendenza la propria strada. Entrambe le fasi condividono la stessa qualità tecnica, ma sono differenziate dal tema, che corrisponde a un’evoluzione dell’impegno politico, culturale e sociale di Tina. Comunque tutte le immagini a distanza di decenni sono di sorprendente potenza.Il lavoro di fotografa di Tina Modotti è dentro i confini della passione dei sentimenti e dellimpegno rivoluzionario. Tina per spiegare il suo rapporto con la fotografia e cosa pensava di questa attivià affermò: Sono solo una fotografa…, ma Tina, in realtà, fu una comunista con una vita intensa di sentimenti che anche fotografò immagini di rara potenza espressiva.
In zona nel giro di poco meno vi sono state due mostre importanti, Robert Capa a Bassano del Grappa e Tina Modotti a Villorba. Manca Gerda Taro, la ragazza con la laica.
TRE DOMANDE A MARIA FRANCESCA FROSI
LA MOSTRA E’ STATA UN SUCCESSO, TANTO CHE NON LA CHIUDERETE IL 2 DICEMBRE COME PREVISTO. COSA PENSI? QUALI SONO SECONDO TE LE RAGIONI DEL SUCCESSO
La ragione del successo e la scelta di raccontare la storia di un personaggio unico: Tina Modotti. Tina e stata una donna dalle mille sfumature, non solo una fotografa. Una donna che dalla sua condizione di emigrata e riuscita a recitare ad Hollywood, a frequentare i circoli artistici più influenti del tempo e diventare un personaggio politico di rilievo. Il tutto mantenendo unintegrita morale atipica non solo per il suo tempo, ma anche per la contemporaneità. E impossibile non innamorarsi di Tina.
LA MOSTRA SU TINA MODOTTI SARA’ NEI PROSSIMI MESI ANCHE IN ALTRE CITTA’ DEL VENETO?
Ho scelto di inaugurare la mostra a Villorba spinta dalla convinzione che anche una realtà più periferica debba poter godere di uno spazio da dedicare ad esposizioni artistiche di rilevanza culturale. Se fosse possibile, mi piacerebbe portare la mostra anche in altre città del Veneto, anche se devo ammettere che il percorso è nato in relazione allo spazio della Barchessa e dunque se la mostra avesse una nuova localizzazione dovrebbe essere ricontestualizzata. Ogni mostra devessere strettamente legata allo spazio che laccoglie.
ULTIMAMENTE OLTRE A QUESTA MOSTRA SU TINA MODOTTI VI E’ STATA LA MOSTRA A BASSANO DEL GRAPPA SU ROBERT CAPA. PENSI CHE SARA’ POSSIBILE IN FUTURO UNA MOSTRA DEDICATA A GERDA TARO?
Mi piacerebbe tantissimo dedicare la prossima mostra a Gerda Taro, un personaggio in parte dimenticato ma importantissimo in quanto, con il marito Capa, e stata fra i pionieri della fotografia di reportage. Le foto di Gerda sono poco conosciute ma importanti in quanto documenti degli avvenimenti della guerra spagnola, la prima guerra raccontata attraverso il medium fotografico. Gerda era un soldato con la macchina fotografica e ritengo sia necessario celebrare il suo talento, una passione incredibile, che le e costata la stessa vita.
Il link con il precedente articolo pubblicato da Ancora Fischia il Vento è il seguente:

UNA MOSTRA FOTOGRAFICA,TINA MODOTTI FOTOGRAFA E RIVOLUZIONARIA.

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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