E’ il 29 novembre 1932: all’Ethel Barrymore theatre di New York debutta il musical Gay divorceE’ il 29 novembre 1932: all’Ethel Barrymore theatre di New York debutta il musical Gay divorce. L’autore delle canzoni è il quarantunenne Cole Porter, che, nonostante il successo del suo precedente lavoro intitolato Paris, è ancora più noto per le cronache mondane e scandalistiche che per merito della sua musica. Il protagonista è il trentatreenne Fred Astaire, già famoso a Broadway come ballerino in coppia con la sorella Adele. I piccoli Austerlitz sono stati una famosa coppia di bambini ballerini, poi, una volta cresciuti, hanno sviluppato, grazie soprattutto alle doti del giovane Fred, un proprio stile di ballo, primeggiando in particolare nel tip tap. Negli anni Venti i Gershwin hanno scritto per Adele e Fred alcuni dei loro musical di maggior successo.
Ma proprio nel ’32 Adele decide di lasciare il mondo dello spettacolo per sposare lord Cavendish e Fred deve trovare una propria strada, da solo. Hollywood non è interessata a Fred Astaire: certo è bravo a ballare, ma le sue orecchie sono troppo grandi e a trent’anni comincia già a mostrare la calvizie. Secondo i produttori che visionano i suoi provini nel cinema non può funzionare. Gli rimane Broadway e quando il produttore Roy Goetz gli propone il nuovo musical di Porter, accetta. Al suo fianco canterà e ballerà Claire Luce. Fred deve capire come ballare con qualcuno che non sia Adele. Nelle scene romantiche Fred non è mai stato molto convincente, nonostante Adele gli ricordi di continuo che in quei momenti è solo una donna e non sua sorella. Comunque sia lo spettacolo parte ed è un successo: 248 repliche a Broadway e 180 nel West end a Londra.
In quel musical c’è, tra le altre, una canzone destinata a diventare molto famosa, la più famosa di Cole Porter, Night and day. Successivamente Fred Astaire dirà che è stata proprio Claire con il suo stile a ispirargli la coreografia di questo numero musicale. Astaire è un grande ballerino, il più grande del Novecento, ma è anche un buon cantante e la sua interpretazione della canzone di Porter, con il tambureggiare lieve delle note iniziali, tenui come gocce di pioggia, per poi aprirsi in una melodia avvolgente che porta al crescendo finale, diventa immediatamente un classico. Anche se poi questa canzone conoscerà decine e decine di interpretazioni, di cantanti anche più dotati di Astaire.
Gay divorce è l’ultimo lavoro di Fred Astaire a Broadway: adesso è il cinema che lo cerca. E c’è una nuova partner pronta per lui: Ginger Rogers. Fred ha dei dubbi, non sulle capacità della Rogers, che sa essere un’ottima ballerina, ma non vuole più fare coppia fissa con una sola partner, come è successo con Adele. Ma la RKO vince le sue resistenze e nel 1933, con il film Flying down to Rio – che in Italia avrà come titolo Carioca – nasce la coppia Ginger e Fred. E anche se tra loro due non ci sarà mai una storia d’amore, in scena saranno sempre incredibilmente innamorati e il loro modo di danzare riuscirà sempre a trasmettere questo sentimento. Insieme sono perfetti, perché ballano benissimo e perché nessun’altra guarderà mai Fred come lo guarda Ginger, facendo capire con quello sguardo quanto sia magico ballare con lui. Astaire riconoscerà sempre che Ginger Rogers è stata fondamentale per il loro successo.
Il loro secondo film, nel 1934, è The Gay divorcee – in Italia Cerco il mio amore – l’adattamento per il grande schermo del successo di Porter. Questa versione di Night and day rimane, per me, la migliore di sempre.  
Adesso facciamo un passo indietro. Di appena quindici secoli. Siamo nel 411 e in una città dell’entroterra romagnolo si celebrano le nozze tra Galla Placidia, figlia dell’imperatore Teodosio I, e Ataulfo, il re dei Visigoti. Queste nozze, volute dalla stessa Galla Placidia, avrebbero potuto segnare l’inizio di una nuova era e lei avrebbe potuto essere la prima regina del mondo nuovo che stava lentamente nascendo. Invece, dopo un anno, muoiono sia Ataulfo sia il piccolo Teodosio, loro figlio, e Galla Placidia si ritrova a essere una delle ultime imperatrici di Roma, la rappresentante di un mondo che sta per morire. Galla Placidia ha il titolo onorifico di augusta e ovviamente non è formalmente l’imperatrice né esiste l’istituto della reggenza, ma per quasi trent’anni, dal 421 al 450, deve governare da Ravenna un pezzo dell’impero, in un rapporto spesso conflittuale con l’augusto che siede a Costantinopoli e in aperto contrasto con i generali che gestiscono le province più ricche e che non vogliono la pace con i barbari, perché grazie alla guerra riescono ad accrescere il loro potere e la loro ricchezza. Poi Galla Placidia deve trattare con quel “nuovo imperatore” che sta a Roma, che non si occupa solo della Gerusalemme celeste. E deve essere pronta a combattere o a fare la pace, dietro laute prebende, con i re barbari, mentre sta per arrivare in Italia uno dei più forti tra questi, Attila. Galla Placidia deve fare l’imperatrice in un mondo che cambia sempre più velocemente.
Nel 425 comincia a far costruire il mausoleo dove avrebbe voluto essere sepolta. Da fuori sembra soltanto un piccolo edificio in mattoni; solo la pianta a croce latina fa intuire che si tratta di un edificio sacro. Quando si entra tutto cambia, perché quel piccolo e anonimo mausoleo nasconde uno degli esempi più splendidi di arte musiva. Ed è un’arte nuova, perché sono mosaici in stile bizantino realizzati da artisti locali. Con quei mosaici comincia l’arte del mondo nuovo. Alla fine Galla Placidia raggiunge con l’arte quell’obiettivo che ha fallito in politica.
C’è una cosa che colpisce più di ogni altra il visitatore: nella volta si apre un magnifico cielo stellato.  Centinaia di piccole tessere d’oro illuminano la notte che avvolge il sarcofago in cui Galla Placidia non sarà mai sepolta, perché la morte la coglie a Roma.
Nel 1919 Cole Porter sposa a Parigi l’affascinante ereditiera Linda Lee Thomas. E’, a suo modo, un matrimonio d’amore. Cole è sincero quando dice di amare Linda. Lei è sicura che lui le sarà infedele, ma sa anche che sarebbe stata l’unica donna della sua vita; e infatti Linda vuole conoscere gli amanti di Cole, in qualche caso diventa loro amica. E per tutta la vita Linda è indispensabile per l’artista: senza Linda noi non godremmo delle canzoni di Cole Porter.
Linda e Cole fanno un lungo e lussuoso viaggio di nozze in giro per l’Europa, che naturalmente tocca anche l’Italia. A Ravenna Linda e Cole visitano il mausoleo di Galla Placidia e, come tutti i turisti in tutte le epoche, rimangono estasiati di fronte a quella volta stellata, apparsa loro all’improvviso. Ma lui non è un turista, lui è Cole Porter e quella mattina, in quel passaggio improvviso dal giorno alla notte, con a fianco Linda, nasce Night and day.

And it’s torment won’t be through
‘til you let me spend my life 
making love to you
day and night
night and day

se avete tempo e voglia, qui trovate quello che scrivo…

Di Luca Billi

Luca Billi, nato nel 1970 e felicemente sposato con Zaira. Dipendente pubblico orgoglioso di esserlo. Di sinistra da sempre (e per sempre), una vita fa è stato anche funzionario di partito. Comunista, perché questa parola ha ancora un senso. Emiliano (tra Granarolo e Salsomaggiore) e quindi "strano, chiuso, anarchico, verdiano", brutta razza insomma. Con una passione per la filosofia e la cultura della Grecia classica. Inguaribilmente pessimista. Da qualche tempo tiene il blog "i pensieri di Protagora" e si è imbarcato nell'avventura di scrivere un dizionario...

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