Ernesto Che Guevara, Ben Bella e Houari Boumediene, all’areoporto di Algeri, il 15 aprile 1964 per il congresso del FLN, il Fronte di Liberazione Nazionale.


Francesco Cecchini


In questi tempi vi è molta attenzione su Algeri, capitale dell’Algeria, per le manifestazioni che dopo aver costretto Abdelaziz Bouteflika ad andarsene ora continuano contro Il Presidente ad interim Abdelkader Bensalah e i militari attorno a lui per una Costituente.
La storia recente di Algeri è una storia gloriosa e rivoluzionaria. La Battaglia di Algeri iniziò il 30 settembre 1956 quando tre donne piazzarono delle bombe in tre luoghi diversi della città frequentati dai coloni francesi, tra cui l’ufficio centrale dell’Air France. Fu una battaglia persa, ma che come tutte quelle che si combatterono in Algeria dal 1 novembre 1954 al 1962 contribuirono alla sconfitta del colonialismo francese. Alla fine della guerra in Algeria (1954-1962), ottenuta l’indipendenza, Algeri occupò un posto di rilievo nella scena politica internazionale. Fino alla metà degli anni ’70, l’Algeria, un paese non allineato sostenne attivamente sia movimenti di liberazione nazionali che rivoluzionari. Algeri ospitò le Black Panthers Angela Davis e Leroy Eldridge Cleaver e ricevette Che, Nelson Mandela. Era allora Algeri, la rossa.
Recentemente in Francia è stato pubblicato Alger, capitale de la révolution. De Fanon aux Black Panthers. (La fabrique, 2019).Autrice è Elaine Mokhtefi.

Eldridge Cleaver e Elaine Mokhtefi


Dal 1962 al 1974, Elaine Mokhtefi ha lavorato come giornalista e traduttrice ad Algeri, La Città dei rivoluzionari dell’epoca. Mentre il popolo algerino è di nuovo sollevato, pubblica le sue memorie dove incontriamo Fanon, le Black Panthers,Angela Davis, Eldridge Cleaver e molti altri rivoluzionari. Elaine ricorda e racconta con passione quegli anni quando Algeri la Bianca era Algeri la Rossa.
Elaine Mokhtefi (nata Klein nel 1928 a New York) proviene da una famiglia ebrea della classe operaia americana. La lotta per l’indipendenza l’ha portata a vivere dodici anni in Algeria, dove ha lavorato come giornalista e traduttrice. E’ stata sposata con un ex membro dell’ Esercito di Liberazione Nazionale(ALN) che divenne uno scrittore, Mokhtar Mokhtefi, che morì nel 2015.
Alger, capitale de la révolution. De Fanon aux Black Panthers, andrebbe tradotto e pubblicato in Italia.

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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