Brasile Il presidente filostatunitense e di ultradestra Jair Bolsonaro ha difeso giovedì, in una trasmissione in diretta su Facebook, chi sostiene il lavoro minorile affermando che questo “non rovina la vita di nessuno”. Ha lasciato intendere che se non ci fosse un forte contraccolpo, avrebbe presentato una proposta di depenalizzazione del lavoro di bambini e adolescenti.
“Confesso che un tempo ciò non era un crimine. Io non sono stato danneggiato in nulla. Quando un ragazzo di nove, dieci anni va a lavorare da qualche parte piena di gente le persone dicono: ‘no allo schiavismo, no al lavoro minorile’. Poi però se lo stesso bambino fuma un parallelepipedo di crack (droga), nessuno dice niente”, ha detto il presidente.
“Non presenterò qui alcun progetto per depenalizzare il lavoro minorile perché verrei massacrato, ma voglio dire che io, mio fratello maggiore e una nostra sorella un po’ più piccola, a otto, nove, dieci, dodici anni, lavoravamo nella fattoria, un lavoro duro.
Ho imparato a guidare due trattori agricoli, a nove anni ero abile a guidare ed aravo.
Era irresponsabilità? Niente di tutto ciò.
Da giovane ho anche sparato e non c’era nessun problema. Il nonno aveva un fucile da caccia, io andavo in mezzo al campo, accendevo il falò e sparavo senza problemi”, ha aggiunto.
Traduzione rete solidarietà rivoluzione
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