Marghera, la “droga di Hitler” per sostenere i turni massacranti: così i lavoratori a 6 euro all’ora non perdono il posto
È questo lo spaccato che emerge dall’inchiesta della Guardia di finanza di Mestre sullo sfruttamento massiccio delle maestranze (in maggioranza bengalesi) che vengono assoldate da società subappaltatrici, e da una seconda indagine dei carabinieri che un mese fa ha portato a un maxi-sequestro di pastiglie di Yaba
Drogarsi per poter lavorare, per sostenere i turni massacranti nei cantieri di costruzione delle grandi navi a Porto Marghera. Perché in gioco, con uno stipendio da fame, c’è anche la possibilità di mantenere il posto e di ottenere quindi il rinnovo del permesso di soggiorno. È questo lo spaccato che emerge dall’inchiesta della Guardia di finanza di Mestre sulla Fincantieri e sullo sfruttamento massiccio delle maestranze (in maggioranza bengalesi) che vengono assoldate da società subappaltatrici, e da una seconda indagine dei carabinieri che un mese fa ha portato a un maxi-sequestro di pastiglie di Yaba. La chiamano la”droga di Hitler”, perché durante la Seconda Guerra Mondiale i soldati del Terzo Reich ne facevano un uso massiccio, così da poter sostenere qualsiasi fatica. Ma anche la “droga della pazzia”, perché crea gravi danni al sistema nervoso, genera ansia e depressione, con il rischio di arrivare al suicidio. La Yaba è una droga sintetica a base di metanfetamina che induce uno stato di iper-eccitazione, riducendo allo stesso tempo la sensazione di fatica e di fame. A farne uso massiccio a Marghera sono proprio i bengalesi impegnati nella cantieristica
Continua…