di Craig Murray

Per favore, provate a fare questo esperimento per me.

Provate a porre questa domanda a voce alta, con un tono di interesse e coinvolgimento intellettuale: “Sta suggerendo che i due hanno lo stesso effetto?”

Ora provate a porre questa domanda ad alta voce, con un tono di ostilità e incredulità confinante con il sarcasmo: “Sta suggerendo che i due hanno lo stesso effetto?”

Innanzitutto, congratulazione per la vostra capacità di recitazione; seguite molto bene le istruzioni. In secondo luogo, non è affascinante come precisamente le stesse parole possano trasmettere un significato opposto secondo la modulazione di accenti, tono e volume?

Ieri l’accusa ha proseguito nella sua tesi che la clausola del Trattato sull’Estradizione Regno Unito/USA del 2007 che vieta l’estradizione per reati politici è lettera morta e che, in ogni caso, gli obiettivi di Julian Assange non sono politici. James Lewis QC per l’accusa ha parlato per circa un’ora e Edward Fitzgerald QC ha replicato per la difesa per circa lo stesso tempo. Durante la presentazione di Lewis è stato interrotto dalla giudice Baraitser precisamente una volta. Durante la replica di Fitzgerald la Baraitser l’ha interrotto diciassette volte.

Nella trascrizione tali interruzione non sembrano irragionevoli:

“Può chiarirmi questo, signor Fitzgerald…”

“Dunque, come affronta il punto del signor Lewis che…”

“Ma certamente questo è un argomento circolare…”

“Ma non è recepito, vero?…”

Tutte queste e altre dozzine di interruzioni erano intese a far sembrare che la giudice tentasse di chiarire gli argomenti della difesa in uno spirito di confronto intellettuale. Ma se aveste sentito il tono di voce della Baraitser, visto il suo linguaggio del corpo e le sue espressioni del volto, erano tutt’altro.

La falsa immagine che potrebbe offrire una trascrizione è acutizzata dalle continue repliche cortesi di Fitzgerald a ciascuna ovvia molestia con un “Grazie signora, questo è molto utile” che, di nuovo, se foste stati lì, significava chiaramente il contrario. Ma ciò che una trascrizione, ciò nonostante, mostrerà utilmente è il pulpito prepotente della tattica della Baraitser di interrompere Fitzgerald di nuovo, di nuovo e di nuovo, denigrando i suoi punti e impedendogli, davvero molto deliberatamente, di esporre fluidamente i suoi argomenti. Il contrasto in ogni modo con il trattamento da lei riservato a Lewis non poteva essere più pronunciato.

Passiamo ora a riferire gli argomenti legali.

Per l’accusa, James Lewis ha proseguito nei suoi argomenti del giorno prima, affermando che il parlamento non aveva incluso un divieto dell’estradizione per reati politici nella Legge del 2003. Non poteva pertanto essere reintrodotto in legge da un trattato. “Introdurre un divieto per i Reati Politici dalla porta posteriore, sarebbe sovvertire l’intenzione del Parlamento”.

Lewis ha anche sostenuto che questi non erano reati politici. La definizione di un reato politico era, nel Regno Unito, limitata a comportamenti intesi a “rovesciare o cambiare un governo o indurlo a cambiare la sua politica”. Inoltre lo scopo doveva essere cambiare il governo o la politica nel breve termine, non in un futuro indeterminato.

Lewis ha affermato che l’espressione “reato politico” poteva essere applicata solo a reati commessi nel territorio in cui era stato tentato il cambiamento di corso. Dunque per essere qualificati reati politici, Assange avrebbe dovuto commetterli nel territorio degli Stati Uniti, cosa che non aveva fatto.

Se la Baraitser avesse effettivamente deciso l’applicazione dei reati politici, la corte avrebbe dovuto stabilire il significato di “reato politico” nel Trattato sull’Estradizione USA/Gran Bretagna e interpretare il significato dei paragrafi 4.1 e 4.2 del Trattato. Interpretare i termini di un trattato internazionale era oltre i poteri del tribunale.

Lewis ha perorato che la condotta di Julian Assange non può verosimilmente essere classificata quale reato politico. “E’ impossibile porre Julian Assange nella posizione di un profugo politico”. L’attività in cui era impegnata WikiLeaks non era nel suo significa appropriato un’opposizione politica all’amministrazione statunitense o un tentativo di rovesciare quell’amministrazione. Perciò il reato non era politico.

Per la difesa Edward Fitzgerald ha replicato che la Legge sull’Estradizione del 2003 era una delega parlamentare nel cui ambito potevano operare i trattati. Il parlamento era stato interessato a rimuovere qualsiasi minaccia di abuso del divieto riguardante i reati politici a coprire atti terroristici di violenza contro civili innocenti. Ma restava una chiara protezione, accettata in tutto il mondo, per il dissenso politico pacifico. Ciò era riflesso nel Trattato sull’Estradizione sulla cui base la corte stava operando.

La Baraitser ha interrotto affermando che il Trattato sull’Estradizione USA/Gran Bretagna non era recepito nella legge inglese.

Fitzgerald ha replicato che l’intera richiesta di estradizione era basata sul trattato. E’ un abuso legale che le autorità si basino sul trattato per la richiesta ma poi affermino che le sue clausole non si applichino.

“Apparentemente è un tesi molto bizzarra che un trattato che dà origini all’estradizione, su cui l’estradizione è fondata, possa essere ignorato nelle sue clausole. E’ palesemente assurdo”. Edward Fitzgerald QC per la difesa.

Fitzgerald ha aggiunto che i tribunali inglesi interpretano i trattati in continuazione. Ne ha fornito esempi.

Fitzgerald ha proseguito affermando che la difesa non accettava che tradimento, spionaggio e sedizione non fossero considerati reati politici in Inghilterra. Ma anche se si accettasse la definizione troppo limitata di reato politico di Lewis, il comportamento di Assange soddisfaceva comunque i requisiti. Quale mai poteva essere il motivo di pubblicare prove di crimini di guerra e corruzione governativi altro che cambiare la politica del governo? In effetti le prove avrebbero dimostrato che WikiLeaks aveva effettivamente cambiato la politica del governo statunitense, in particolare sull’Iraq.

La Baraitser si è intromessa affermando che denunciare malefatte governative non era la stessa cosa che tentare di cambiare la politica del governo. Fitzgerald le ha chiesto, infine con una certa esasperazione dopo l’ennesima interruzione, quale altro senso poteva esserci nel denunciare malefatte governative se non cambiare la politica del governo?

Ciò ha concluso le argomentazioni introduttive di accusa e difesa.

Mio commento personale

Fatemelo dire nel modo più neutro possibile. Se poteste equamente affermare che la tesi di Lewis era molto più logica, razionale e intuitiva di quella di Fitzgerald, potreste capire perché Lewis non aveva bisogno di interruzioni, mentre Fitzgerald doveva essere interrotto continuamente per “chiarimenti”. Ma in realtà è stato Lewis a sostenere la tesi che le clausole dello stesso trattato in base al quale era stata richiesta l’estradizione in realtà non si applicavano, un passaggio logico che io suggerisco che la casalinga di Voghera [nell’originale ‘l’uomo sull’omnibus di Clapham’; un modo di dire grosso modo corrispondente – n.d.t.] potrebbe ritenere abbia necessità di una verifica molto maggiore dell’affermazione di Fitzgerald del contrario. Le molestie comparative della Baraitser nei confronti di Fitzgerald quando aveva l’accusa alla corda erano direttamente dal copione dei processi farsa di Stalin.

La difesa non l’ha menzionato, e io non so se appare nei suoi argomenti scritti, ma ho pensato che il punto di Lewis che questi non potessero essere reati politici, perché Julian Assange non era negli Stati Uniti quando li ha commessi, è stato tanto disonesto da mozzare il fiato. Gli USA rivendicano giurisdizione universale. Assange è accusato di reati di pubblicazione commessi mentre era fuori dagli USA. Gli USA rivendicano il diritto di accusare chiunque, di qualsiasi nazionalità, in qualsiasi luogo del mondo, danneggi gli interessi statunitensi. Inoltre affermano qui che i materiali potevano essere visti su Internet negli USA, che c’era stato un reato negli USA. Al tempo stesso affermare che questo non poteva essere un reato politico poiché il reato era stato commesso fuori dagli Stati Uniti e, come potrebbe dire Edward Fitzgerald, palesemente assurdo. Cosa che la Baraitser curiosamente non ha colto.

La tesi di Lewis che il Trattato non ha alcuna rilevanza nella legge inglese non è semplicemente qualcosa che lui si è inventato. Nigel Farage non si è materializzato dal nulla. C’è in verità una lunga tradizione nella legge inglese che persino un trattato firmato e ratificato con il paese di qualche sanguinario alieno non può in alcun modo vincolare un tribunale inglese. Lewis poteva, e l’ha fatto, vomitare risme e risme di giudizi di vecchi giudici dal volto a barbabietola che avevano detto esattamente ciò alla Camera dei Lord, prima di andarsene ad abbattere galli cedroni e a sculacciare il figlio del valletto. Lewis era particolarmente affezionato alla causa del Tin Council.

C’è, ovviamente, una tradizione contraria e più illuminata, e numerosi giudizi che affermano l’esatto contrario, prevalentemente più recenti. E’ per questo che da ciascuna parte sono stati ammucchiati tanti argomenti ripetitivi e più volumi di “autorità” schierate dalla propria parte nella causa.

La difficoltà per Lewis – e per la Baraitser – è che questo caso non è analogo a me che compro una barretta di Mars e poi vado in tribunale perché un Trattato Internazionale sulle Barrette Mars afferma che la mia è troppo corta.

Piuttosto, la Legge sull’Estradizione del 2003 è una Delega Parlamentare da cui poi dipendono i trattati sull’estradizione. Non si può dunque estradare in base alla Legge del 2003 senza il Trattato. Dunque il Trattato del 2007 in un senso molto reale diviene uno strumento esecutivo legalmente prescritto per autorizzare l’estradizione. Per le autorità esecutive violare i termini dello strumento esecutivo necessario in base al quale stanno operando, deve semplicemente essere un abuso legale. Dunque il Trattato sull’Estradizione nel suo genere e nella sua necessità per l’azione legale e di fatto recepito nella legge inglese dalla Legge sull’Estradizione del 2003 da cui dipende.

Il Trattato sull’Estradizione è una precondizione necessaria per l’estradizione, mentre un Trattato sulle Barrette Mars non è necessariamente una precondizione per comprare le battette Mars.

Questo è il massimo della chiarezza di cui sono capace. Spero sia comprensibile.

E’ naturalmente difficile per Lewis che nello stesso giorno la Corte d’Appello stesse deliberando contro la costruzione della Terza Pista di Heathrow, in parte a causa della sua incompatibilità con l’Accordo di Parigi del 2016, nonostante quest’ultimo non sia stato interamente recepito nella legge inglese dalla Legge sul Cambiamento Climatico del 2008.

Esperienze personali di vita

E’ intensamente imbarazzante per il Foreign and Commonwealth Office (FCO) quando un tribunale inglese ripudia l’applicazione di un trattato che il Regno Unito ha ratificato con uno o più stati stranieri. Per tale motivo, nel mondo moderno, sono state poste in essere procedure e precauzioni molto serie per garantire che ciò non possa avvenire. Perciò la tesi dell’accusa che tutte le clausole del Trattato sull’Estradizione USA/Gran Bretagna del 2007 non possano essere attuate in base alla Legge sull’Estradizione del 2003, dovrebbe essere impossibile.

Devo spiegare che io stesso ho negoziato e controllato l’entrata in vigore di trattati con il FCO. L’ultimo che ho personalmente completato e cui ho applicato (letteralmente) il sigillo di ceralacca, è stato il Trattato Anglo-Belga sulla Piattaforma Continentale nel 1991, ma sono stato coinvolto nel negoziarne altri e il sistema che descriverò era tuttora in vigore quando ho lasciato il FCO da ambasciatore nel 2005 e ritengo non sia cambiato oggi (e si ricordi che la Legge sull’Estradizione è del 2003 e il Trattato sull’Estradizione USA/Gran Bretagna è del 2007, dunque il mio sapere non è obsoleto). Le nomenclature dei dipartimenti cambiano di tanto in tanto e lo stesso vale per l’organizzazione strutturale. Ma gli uffici e le funzioni che descriverò permangono, anche se i loro nomi possono essere diversi.

Tutti i trattati internazionali seguono un processo a due stadi. Nel primo sono firmati per mostrare che il governo accetta il trattato. Poi, dopo un certo tempo, sono ratificati. Questo secondo stadio ha luogo quando il governo ha messo in grado la legge e altri organi necessari di dare attuazione al trattato. Questa è la risposta all’osservazione di Lewis riguardo ai ruoli dell’esecutivo e del legislativo. Lo stadio della ratificazione ha luogo solo dopo ogni azione legislativa richiesta. Questo è tutto il punto.

E’ così che succede nel FCO. Dirigenti negoziano il trattato sull’estradizione. E’ firmato per il Regno Unito. Il trattato firmato è poi consegnato ai consulenti legali del FCO, al Dipartimento Nazionalità e Trattati, al Dipartimento Consolare, al Dipartimento Nord-americano e ad altri e trasmesso ai legali del Tesoro/Ufficio del Gabinetto e al Ministero dell’Interno, al Parlamento e a ogni altro dipartimento governativo la cui area sia influenzata dal singolo trattato.

Il Trattato è vagliato estesamente per controllare che possa essere attuato appieno in tutte le giurisdizioni del Regno Unito. Se non è possibile, allora devono essere attuate modifiche alla legge in modo che sia possibile. Tali modifiche possono essere realizzate con un Atto del Parlamento o più in generale da una legislazione secondaria che utilizzi i poteri conferiti dal Segretario di Stato mediante una legge. Se esiste già un Atto del Parlamento in base al quale il trattato possa essere attuato, allora non occorre approvare alcuna legge delega. Gli Accordi Internazionali non sono tutti individualmente recepiti nella legge inglese o scozzese mediante nuove leggi.

Questo è un attento processo graduale, attuato da legali e dirigenti in FCO, Tesoro, Ufficio di Gabinetto, Ministero dell’Interno, Parlamento e altrove. Ciascuno con un esame parallelo di ogni clausola del Trattato e la verifica che possa essere applicata. Devono poi essere operati tutti i cambiamenti necessari per dare effetto al trattato, modificare la legislazione e compiere i passi amministrativi necessari. Solo quando tutti gli ostacoli sono stati superati, compresa la legislazione, e i dirigenti parlamentari, del Tesoro, dell’Ufficio di Gabinetto, del Ministero dell’Interno e del FCO hanno tutti certificato che il Trattato è in grado di avere effetto nel Regno Unito, allora i Consulenti Legali del FCO daranno il via libera alla ratifica del Trattato. Non è assolutamente possibile ratificare il trattato prima che i Consulenti Legali del FCO abbiano dato questa autorizzazione.

Questo è un processo serio. E’ per questo che il Trattato sull’Estradizione USA/Gran Bretagna è stato firmato nel 2003 e ratificato nel 2007. Non si tratta di un ritardo anomalo. 

Dunque io so per certo che TUTTI i dipartimenti legali rilevanti del governo britannico DEVONO aver concordato che l’Articolo 4.1 del Trattato sull’Estradizione USA/Gran Bretagna erano in grado di avere effetto in base alla Legge sull’Estradizione del 2003. Tale certificazione deve aver avuto luogo oppure il Trattato non avrebbe mai potuto essere ratificato.

Ne segue di necessità che il governo britannico, nel cercare di sostenere oggi che l’Articolo 4.1 è incompatibile con la Legge del 2003 sta mentendo consapevolmente. Non potrebbe esserci un abuso legale più grossolano.

Sono stato ansioso  che si concludesse l’udienza riguardo a questo punto particolare per offrirvi il beneficio della mia esperienza. Mi fermerò qui per ora, ma in seguito oggi spero di scrivere altro sulla discussione di ieri in tribunale sul rilascio di Julian dalla gabbia blindata antiterroristi.

Con un grazie riconoscente a tutti quelli che hanno donato o si sono abbonati per rendere possibile questo servizio. Desidero sottolineare che non voglio assolutamente che nessuno  dia nulla se ciò gli causa la minima possibilità di disagio finanziario.

Questo articolo può essere riprodotto e pubblicato del tutto liberamente, anche in traduzione, e spero moltissimo che sarà fatto attivamente. La verità ci renderà liberi.

da Znetitaly – Lo spirito della resistenza è vivo

www.znetitaly.org

Originale: https://www.craigmurray.org.uk/

Traduzione di Giuseppe Volpe

Traduzione © 2020 ZNET Italy 

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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