Il Tribunale di San Paolo ha respinto all’unanimità per mancanza di prove l’accusa di corruzione contro Lula da Silva che pretendeva coinvolgerlo con la società di costruzioni Odebrecht.

La Corte d’appello della più grande città del Brasile ha ratificato lunedì la sentenza del giudice di primo grado Ali Mazloum, che ha respinto l’accusa del pubblico ministero secondo cui la società Odebrecht avrebbe pagato José Ferreira da Silva, il fratello dell’ex presidente brasiliano Lula, nell’ambito di un presunto accordo illegale tra l’ex presidente e l’impresa di costruzioni.

“Un’altra denuncia infondata contro di me è stata archiviata”, ha scritto l’ex presidente brasiliano sul suo account Twitter.

In una dichiarazione, Cristiano Zanin, avvocato dell’ex presidente, da parte sua, ha spiegato della decisione del tribunale regionale della Terza Regione (TRF-3): “La sentenza è pedagogica di fronte a un’assurda accusa che era costruita solamente su ipotesi, non c’erano prove. Lula non ha mai offerto al gruppo Odebrecht alcun vantaggio illecito, come affermava l’accusa”, ha spiegato.

Il giudice Mazloum ha basato il suo verdetto sul fatto che le accuse del pubblico ministero si basavano esclusivamente sulle parole dei testimoni ma senza che fossero mai state presentate prove a sostegno di tali accuse.

Questo è il terzo processo che viene archiviato o con l’assoluzione piena o per mancanza di prove contro l’ex presidente del paese sudamericano.

Al momento Lula resta condannato per il famoso processo dove lo si accusa di aver ricevuto un appartamento del quale, durante il processo, non sono state mai fornite prove.
La condanna è avvenuta in base ad una testimonianza verbale.
In merito a quel processo sono state rese note registrazioni di chat telefoniche in cui il pubblico ministero e giudice dell’epoca, Sergio Moro, poi divenuto ministro della giustizia di Bolsonaro, organizzava con altri esponenti della magistratura la tattica da seguire per riuscire a far condannare Lula
(secondo link).

Lula da Silva ha ripetutamente affermato di essere vittima di un “massacro” mediatico. Inoltre, la sua difesa ha assicurato di essere l’obiettivo della persecuzione giudiziaria per impedire il suo ritorno in politica.

Ricordiamo che prima delle ultime elezioni presidenziali in Brasile, tutti i sondaggi davano Lula vincente contro Bolsonaro se i due si fossero presentati alle elezioni.

Rete Solidarietà rivoluzione bolivariana

https://www.hispantv.com/noticias/brasil/466438/lula-acusacion-corrupcion-odebrecht

https://theintercept.com/series/mensagens-lava-jato/

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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