Il Venezuela fa causa alla Banca d’Inghilterra per il furto dell’oro. Parla al FT uno degli avvocati: “Londra sta ostacolando la piena lotta all’epidemia”

La BCV, riporta il Financial Times, ha assunto il Tim Lord QC e Zaiwalla & Co, lo studio legale che l’anno scorso ha ottenuto un accordo non divulgato per l’iraniana Bank Mellat

Notizia censurata da tutti i media nostrani, troppo impegnati nell’assurda crociata anti-cinese volta alla rielezione di Trump. Al contrario del blocco monopolista Fiat dell’informazione, il Financial Times riporta con un lungo articolo la causa legale (e di giustizia basilare nelle relazioni internazionali) intrapresa dal Venezuela contro la Banca d’Inghilterra, autrice di un autentico saccheggio dell’oro appartenente al popolo venezuelano per la cifra complessiva di 1 miliardo di dollari.

La scusa del Regno Unito del furto dell’oro venezuelano risiede nel riconoscimento barzaletta del golpista Juan Guaidò e in quella stessa illegalità con cui gli Stati Uniti hanno compiuto l’altro miliardario saccheggio con l’esproprio illegale dell’azienda petrolifera Citgo. Un Guaidò ormai totalmente delegittimato agli occhi anche dei suoi fanatici sostenitori interni dopo la pubblicazione del contratto che lo lega indissolubilmente alla azienda di mercenari statunitensi che ha intentato l’ennesimo attacco fallito contro il Venezuela, dal territorio colombiano, ad inizio maggio.

In un modulo di richiesta depositato presso l’Alta Corte di Londra, la banca centrale del Venezuela (BCV) ha formalmente chiesto un ordine del tribunale per trasferire € 930 milioni del valore dell’oro detenuto dalla BoE. La BCV ha affermato che i fondi della vendita dell’oro saranno indirizzati al Programma di sviluppo delle Nazioni Unite (UNDP) in modo che possa essere utilizzato dall’agenzia per combattere il coronavirus acquistando attrezzature sanitarie e medicinali.

“Non esiste una base legale per un rifiuto”,  si legge nel modulo di richiesta inviato alla corte inglese e riportato oggi dal Financial Times. Le azioni della banca centrale britannica “privano LA BCV dell’accesso alle sue riserve auree in un momento di emergenza nazionale e globale, impedendo così a BCV e UNDP di far fronte a tale emergenza”.


La BCV, riporta sempre il FT, ha assunto il Tim Lord QC e Zaiwalla & Co, lo studio legale che l’anno scorso ha ottenuto un accordo non divulgato per una banca iraniana, la Bank Mellat. La Mellat aveva presentato una richiesta di risarcimento danni di 1,3 miliardi di sterline contro il governo del Regno Unito per sanzioni imposte nel 2009 e successivamente giudicate illegali dalla Corte suprema.

Sarosh Zaiwalla, partner di Zaiwalla & Co, ha affermato che le azioni della BoE stanno ostacolando gli sforzi del Venezuela per combattere l’epidemia mondiale. “La Banca d’Inghilterra ha un imperativo morale per consentire al Venezuela di vendere l’oro del paese per consentire all’UNDP di assistere efficacemente la popolazione venezuelana nella lotta contro Covid-19”, ha dichiarato al Financial Times. Notizia e dichiarazione che finiranno nel tritacarte della “libera” informazione italiana.

https://www.lantidiplomatico.it/dettnews-il_venezuela_fa_causa_alla_banca_dinghilterra_per_il_furto_delloro_parla_al_ft_uno_degli_avvocati_londra_sta_ostacolando_la_piena_lotta_allepidemia/5694_35092/

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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