Giovedì 5 novembre si sono tenute le elezioni nell’arcipelago di Saint Vincent e Grenadine, piccolo stato caraibico divenuto indipendente dal Regno Unito solamente nel 1979, ed abitato da poco più di 110.000 persone. Il processo elettorale ha previsto rigorosi protocolli di sicurezza per il Covid-19 ed è stato supervisionato da osservatori della Comunità Caraibica (Caricom). Una dichiarazione rilasciata dall’Organizzazione nazionale per la gestione delle emergenze ha sottolineato che durante il processo tutte le persone avrebbero dovuto indossare una mascherina, rispettare la distanza fisica e disinfettarsi le mani per ridurre al minimo la diffusione del Covid-19.

La sfida elettorale si è giocata fra il primo ministro in carica, Ralph Gonsalves, leader dello Unity Labour Party (ULP), ed il leader dell’opposizione, Godwin Friday, sostenuto dai conservatori del New Democratic Party (NDP). Secondo i risultati pubblicati, Gonsalves ha ottenuto il suo quinto mandato consecutivo alla guida del Paese, essendo stato eletto per la prima volta nel 2001.

Nello specifico, l’ULP ha conquistato nove dei quindici seggi che compongono il piccolo parlamento di Kingstown, diventando il primo partito a vincere cinque elezioni consecutive nel Paese. I conservatori del NDP, invece, hanno ottenuto i restanti sei scranni, mentre è rimasto fuori dal parlamento il terzo partito presentatosi a queste elezioni, il Green Party di Ivan O’Neal. Questi risultati sono dovuti all’applicazione del metodo elettorale del first-past-the-post, tipico dei Paesi anglosassoni, mentre su scala nazionale il NDP ha ottenuto qualche voto in più dell’ULP (50.34% contro 49.58%).

Sebbene a livello demografico Saint Vincent e Grenadine non sia lo stato più importante della regione, la nuova vittoria di Gonsalves rafforza il fronte progressista nella regione caraibica, visto che sotto i governi laburisti il piccolo arcipelago ha stretto importanti rapporti con Cuba e Venezuela, entrando a far parte dell’ALBA (Alianza Bolivariana para los Pueblos de Nuestra América – Tratado de Comercio de los Pueblos) nel 2009.

Non è un caso che, fra i primi a congratularsi con Gonsalves per questo risultato, vi sia stato il ministro degli esteri cubano Bruno Rodríguez Parrilla, che attraverso i social network ha anche sottolineato i rapporti di amicizia e cooperazione tra le due nazioni, seguito dal presidente venezuelano Nicolás Maduro. Attraverso un comunicato, il Ministero degli Esteri del Venezuela ha elogiato l’atteggiamento civico della popolazione durante il voto, che ha diligentemente seguito le indicazioni sanitarie per evitare il contagio da Covid-19. Messaggi di congratulazioni sono arrivati anche dai leader degli altri Paesi progressisti della regione, come Daniel Ortega, presidente del Nicaragua, e Gaston Browne, primo ministro di Antigua e Barbuda.

Le elezioni sono oltretutto arrivate in un momento storico per il Paese, visto che Saint Vincent e Grenadine ha ottenuto per la prima volta la presidenza mensile del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, carica che manterrà fino a fine novembre. “Significa una nuova fase nel nostro viaggio politico come nazione indipendente, per essere sicuri che la libertà e l’indipendenza siano ideali senza tempo su cui avanza la nostra civiltà umana“, aveva dichiarato al momento dell’investitura Gonsalves. “La pace e la sicurezza, i cambiamenti climatici, la perdita di biodiversità e lo sviluppo sostenibile sono questioni centrali per il mio Paese e devono essere affrontate in modo olistico dall’ONU“, aveva aggiunto ancora il primo ministro. Saint Vincent e Grenadine era già entrato nella storia delle Nazioni Unite nello scorso mese di gennaio, divenendo il Paese più piccolo ad aver mai ottenuto un seggio non permanente nel Consiglio di Sicurezza.

Gonsalves ha saputo sfruttare la visibilità ottenuta dal suo Paese per ribadire le posizioni del governo di Saint Vincent e Grenadine su alcune questioni di politica internazionale. Il 26 settembre, in occasione delle celebrazioni per i 75 anni dalla fondazione dell’ONU, il premier è intervenuto per condannare le sanzioni economiche imposte dagli Stati Uniti contro Cuba e Venezuela. “Il continuo uso del blocco economico illegale e disumano contro Cuba e le sanzioni economiche unilaterali imposte allo scopo di alimentare disordini sociali come parte di un programma di “cambio di regime” promosso dall’estero in Venezuela sono esempi eclatanti di come vengano profanati le norme e i principi del diritto internazionale per amore del potere e dell’interesse personale“, aveva affermato Gonsalves. “Nonostante le loro serie sfide, i governi e i popoli di Cuba e Venezuela continuano a essere modelli di cameratismo e solidarietà, inviando brigate mediche e forniture essenziali in risposta al Covid-19“, ha aggiunto, ricordando che proprio il suo Paese ha potuto beneficiare dell’intervento delle brigate mediche cubane.

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Giulio Chinappi – World Politics Blog

Di Giulio Chinappi - World Politics Blog

Giulio Chinappi è nato a Gaeta il 22 luglio 1989. Dopo aver conseguito la maturità classica, si è laureato presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università “La Sapienza” di Roma, nell’indirizzo di Scienze dello Sviluppo e della Cooperazione Internazionale, e successivamente in Scienze della Popolazione e dello Sviluppo presso l’Université Libre de Bruxelles. Ha poi conseguito il diploma di insegnante TEFL presso la University of Toronto. Ha svolto numerose attività con diverse ONG in Europa e nel Mondo, occupandosi soprattutto di minori. Ha pubblicato numerosi articoli su diverse testate del web. Nel 2018 ha pubblicato il suo primo libro, “Educazione e socializzzione dei bambini in Vietnam”, Paese nel quale risiede tuttora. Nel suo blog World Politics Blog si occupa di notizie, informazioni e approfondimenti di politica internazionale e geopolitica.

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