Regalo di Natale e di fine mandato.
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha concesso la grazia a 29 persone, tra di esse figurano 4 mercenari della compagnia militare privata Blackwater condannati per l’uccisione di 14 civili in Iraq nel 2007 (uno di loro, Nicholas Slatten, stava scontando l’ergastolo), 3 deputati repubblicani del Congresso condannati per riciclaggio di denaro, appropriazione indebita e frode in borsa, il padre di suo genero Jared Kushner, così come 2 suoi ex consiglieri Manafort e Stone della campagna elettorale e 2 persone che si sono dichiarate colpevoli nell’indagine sul presunto complotto russo nelle elezioni americane del 2016.

I 4 mercenari erano stati condannati per aver partecipato a una sparatoria a Baghdad il 16 settembre 2007, un episodio sanguinoso che ha scatenato uno scandalo internazionale e evidenziato, tra le altre cose, l’utilizzo di società private da parte delle forze armate statunitensi.

Kushner, 66 anni, ha scontato due anni di carcere dopo essersi dichiarato colpevole nel 2004 per 16 reati di evasione fiscale, uno di ritorsione contro un testimone federale e un altro per aver mentito alla Commissione Elettorale Federale.
Il testimone contro il quale si è ritorto era suo cognato, il marito di sua sorella, che stava collaborando alle indagini e che ha registrato e poi inviato la cassetta alla sorella.

Il perdono di Kushner è stato uno dei più attesi, poiché la sua condanna ha lasciato un segno profondo nella famiglia di Jared Kushner, marito della figlia maggiore, Ivanka Trump.

I tre ex membri reoubblicani del Congresso graziati sono Duncan Hunter della California, Chris Collins, di New York e Steve Stockman dal Texas.

Stockman stava scontando una pena detentiva di 10 anni per riciclaggio di denaro, Collins una condanna a 26 mesi per frode in titoli aziinari e Hunter sarebbe presto finito in prigione per scontare 11 mesi per appropriazione indebita di fondi della campagna elettorale.

Nel caso di Stockham, la Casa Bianca ha spiegato nella sua dichiarazione che la sua età (64 anni) è stata la ragione principale per liberarlo dal carcere, poiché “la sua salute rischia di peggiorare durante la pandemia di coronavirus”, una malattia che aveva già contratto in carcere.

L’indulto di più alto profilo viene da George Papadopoulos, che era un consigliere per gli affari esteri della campagna di Trump nel 2016 e che si è dichiarato colpevole di aver mentito agli agenti federali nel quadro dell’indagine di Robert Mueller sul complotto russo.

Il presidente uscente ha anche perdonato Alex van der Zwaan, un avvocato che si è dichiarato colpevole delle stesse accuse di Papadopoulos. Mentre il consigliere ha scontato 12 giorni in prigione, Van der Zwaan aveva 30 anni.

Tra i perdonati da Trump figura anche il suo ex consigliere per la sicurezza nazionale, il generale Michael Flynn, che si era dichiarato colpevole di aver mentito all’FBI sui suoi contatti con il Cremlino.

Da parte loro, le grazie a Manafort e Stone rappresentano una spinta di Trump ai suoi fedeli collaboratori e anche uno schiaffo in faccia ai pm che hanno indagato e che li hanno condannati.

Manafort, che era il responsabile della campagna elettorale di Trump del 2016, era stato condannato a 7 anni di carcere per vari reati finanziari mentre per Stone, già prima della grazia, la condanna per aver mentito al Congresso e manomissione di testimoni era già stata commutata da Trump, prima che entrasse in carcere, a 40 mesi.

Manafort ha scontato due anni di carcere prima di essere posto agli arresti domiciliari a maggio a causa del rischio di pandemia. Ha ringraziato il presidente tramite Twitter per la grazia scrivendo di aver “reso grande l’America”.

Secondo l’opinione di alcuni collaboratori della catena statunitense CNN, tali assoluzioni possono essere viste come un “preludio” al perdono che Trump intende concedere ai suoi familiari e a coloro che lo circondano, compreso se stesso prima di lasciare l’incarico, sebbene non l’abbia ancora fatto.

Rete solidarietà rivoluzione bolivariana

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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