Il 27 gennaio ha rappresentato una giornata storica per l’Honduras, con il giuramento di Xiomara Castro de Zelaya come prima presidenta della storia del Paese dell’America centrale. Vincitrice delle elezioni dello scorso novembre, la leader del partito Libre (Partido Libertad y Refundación) ha dovuto affrontare in questi giorni gli assalti dei settori più conservatori e reazionari della politica honduregna, legati al presidente uscente Juan Orlando Hernándezche hanno tentato fino all’ultimo di ribaltare l’esito elettorale.

Nonostante il tradimento di diciotto parlamentari eletti tra le file di Libre, Xiomara Castro ha potito prestare giuramento insieme al vicepresidente Salvador Nasralla, leader del Partido Salvador de Honduras (PSH), alleato di Libre. Durante il suo primo discorso alla nazione, Xiomara Castro ha ricordato che “la presidenza della Repubblica non è mai stata occupata da una donna. Sono passati duecento anni dalla proclamazione dell’indipendenza. Stiamo spezzando le catene. Stiamo infrangendo le tradizioni“.

Il nuovo capo di Stato non ha nascosto la situazione disastrosa nella quale si trova il Paese dopo dodici anni di governi ultraliberisti: “Il mio governo non continuerà il vortice di saccheggi. Dobbiamo sradicare la corruzione dei dodici anni di dittatura. Abbiamo il diritto di rifondarci sui valori sovrani”, ha affermato Xiomara. “Abbiamo il dovere di ripristinare il sistema economico basato su trasparenza, efficienza, produzione e giustizia sociale nella distribuzione della ricchezza e del reddito nazionale“, ha aggiunto. Inoltre, ha chiesto una ristrutturazione del debito, in quanto per l’Honduras sarà impossibile rispettare le scadenze per la restituzione dei venti milioni di dollari presi in prestito dai governi precedenti.

Immediatamente dopo aver assunto la presidenza, Xiomara Castro ha annunciato anche l’abolizione delle ZEDES (Zone Speciali di Sviluppo Economico) istituite tra non poche proteste dal governo di Hernández. Queste aree, ufficialmente istituite per promuovere lo sviluppo economico del Paese, rappresentavano in realtà un tentativo di separare fisicamente la classe economicamente più agiata dal resto della popolazione, creando un ristretto numero di aree sviluppate a fronte di un Paese lasciato nella miseria.

Castro ha inoltre annunciato la squadra di governo che la accompagnerà nel difficile compito di rimettere in piedi il Paese. Tra le nomine più importanti, Eduardo Enrique Reina sarà il responsabile delle Relazioni Estere, José Manuel Matheu si prenderà cura della Sanità e Rixi Moncada si occuperà delle Finanze, mentre Rebeca Santos assumerà la presidenza della Banca Centrale.

A livello di politica estera, il primo importante atto del nuovo governo è stato invece quello di ristabilire le relazioni diplomatiche con la Repubblica Bolivariana del Venezuela. Tale notizia è stata confermata dal ministro degli Esteri di Caracas, Félix Plasencia, che ha guidato la delegazione venezuelana presente alla cerimonia di giuramento di Xiomara Castro, alla quale erano presenti pure la vicepresidente statunitense Kamala Harris e quella argentina Cristina Fernández de Kirchner. Anche il presidente Nicolás Maduro ha salutato positivamente l’inizio della presidenza Castro in Honduras: “Una nuova era è iniziata per il popolo dell’Honduras, dopo dodici anni di governi autoritari e corrotti”, ha scritto sui propri social network. “Un abbraccio solidale e bolivariano al presidente Xiomara Castro. Tutto il nostro sostegno per i grandi cambiamenti che stanno arrivando in Honduras, che stanno arrivando in America Centrale”, ha aggiunto.

In sole poche ore dal suo insediamento, gli annunci e le decisioni di Xiomara Castro hanno già ricevuto il forte sostegno della popolazione. Naturalmente, dopo l’entusiasmo iniziale, quello che conterà sarà il lavoro che verrà svolto nei prossimi anni. Il nuovo governo si troverà infatti a dover affrontare sfide molto difficili per rimettere in piedi il Paese.

Una delle misure più attese è quella riguardante la riforma del sistema sanitario, anche a fronte delle debolezze messe in evidenza dalla pandemia. Nel corso della sua campagna elettorale, Xiomara ha promesso l’eliminazione di tutti gli oneri negli ospedali e nelle strutture sanitarie pubbliche, la modernizzazione e la manutenzione delle infrastrutture e delle attrezzature sanitarie e l’immunizzazione totale della popolazione.

Una delle sfide più difficili sarà quella della lotta alla corruzione, fortemente radicata in Honduras ed in tutta la regione. Xiomara Castro ha richiesto alle Nazioni Unite l’istituzione della Commissione internazionale per combattere l’impunità e la corruzione in Honduras. Altri importanti provvedimenti riguarderanno la disoccupazione, con la creazione di circa 200.000 posti di lavoro in due anni, l’aumento dei salari minimi, la lotta all’inflazione e l’ampliamento dei diritti sociali.

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Giulio Chinappi – World Politics Blog

Di Giulio Chinappi - World Politics Blog

Giulio Chinappi è nato a Gaeta il 22 luglio 1989. Dopo aver conseguito la maturità classica, si è laureato presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università “La Sapienza” di Roma, nell’indirizzo di Scienze dello Sviluppo e della Cooperazione Internazionale, e successivamente in Scienze della Popolazione e dello Sviluppo presso l’Université Libre de Bruxelles. Ha poi conseguito il diploma di insegnante TEFL presso la University of Toronto. Ha svolto numerose attività con diverse ONG in Europa e nel Mondo, occupandosi soprattutto di minori. Ha pubblicato numerosi articoli su diverse testate del web. Nel 2018 ha pubblicato il suo primo libro, “Educazione e socializzzione dei bambini in Vietnam”, Paese nel quale risiede tuttora. Nel suo blog World Politics Blog si occupa di notizie, informazioni e approfondimenti di politica internazionale e geopolitica.

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