Dichiarazione del Ministero degli Esteri russo sul ruolo dell’Unione Europea nella crisi in Ucraina

Per molti anni l’Unione Europea, sotto la maschera di un “paciere”, ha generosamente finanziato il regime di Kiev, salito al potere a seguito di un colpo di stato anticostituzionale. Ha assistito in silenzio allo sterminio della popolazione nel Donbass, alla discriminazione di lingua russa in Ucraina. L’UE ha ignorato i nostri continui inviti a fare attenzione al predominio dei nazisti al potere dell’Ucraina, al blocco socioeconomico e all’uccisione di civili nel sud-est del paese. Collegando tutte le prospettive delle relazioni con la Russia all’attuazione degli accordi di Minsk, non hanno fatto nulla per costringere Kiev ad avviare l’attuazione dei suoi elementi chiave. Ora però hanno mostrato la loro vera faccia. Con la decisione della UE del 27 febbraio di iniziare le consegne di armi letali all’esercito ucraino sono usciti allo scoperto.Segna la fine dell’integrazione europea come progetto “pacifista” per la riconciliazione dei popoli europei dopo la seconda guerra mondiale. L’UE si schiera definitivamente con il regime di Kiev, che scatenò una politica di genocidio contro una parte della sua stessa popolazione.Senza accorgersene loro stessi, nelle loro azioni anti-russe a Bruxelles sono scivolati nella “nuova lingua” di George Orwell. Hanno annunciato che avrebbero “investito” nella guerra scatenata in Ucraina nel 2014 attraverso un meccanismo dal nome rivelatore “Fondo europeo per la pace”. La leadership dell’UE non esita a definire missili cannoni, munizioni e persino aerei da combattimento come mezzi “difensivi”.I cittadini e le strutture della UE coinvolti nella fornitura di armi letali, carburante e lubrificanti alle forze armate ucraine saranno responsabili delle eventuali conseguenze di tali azioni nel contesto dell’operazione militare speciale in corso. Non possono non comprendere il grado di pericolosità delle conseguenze.Alla fine è stato sfatato un altro mito su cui nella UE hanno tanto insistito in passato: che le loro restrizioni unilaterali, illegittime in termini di leggi internazionali, non sono dirette contro il popolo russo. I funzionari di Bruxelles, che fino a poco tempo fa presentavano l’UE come un “partner strategico” del nostro paese, non si nascondono più, dicendo che intendono infliggere il “massimo danno” alla Russia, “colpire i punti dolenti”, “distruggere gravemente l’economia” e “sopprimere la crescita economica” del paese.Vogliamo assicurarvi che non funzionerà. Le azioni dell’Unione Europea non rimarranno senza una risposta dura. La Russia continuerà a garantire la realizzazione di interessi nazionali vitali senza riguardo alle sanzioni e alle loro minacce. È ora che i paesi occidentali comprendano che il loro dominio incontrastato nell’economia globale è scomparso da tempo

traduzione di la mia Russia

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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