ByVincenzo Costa

La storia pone esigenze che devono essere soddisfatte. Il passaggio che pone oggi, con le elezioni, è la fine del PD, per liberare le forze del cattolicesimo democratico e della sinistra socialista.

Elezioni, la fine della funzione storica del PD

C’è chi mi chiede del perché la polemica continua con il PD, ancora più che con la destra.

La ragione è semplice: sin quando esiste il Partito Democratico non potrà nascere una forza riformista, una forza socialista e democratica.

La storia pone esigenze che devono essere soddisfatte, implica passaggi. Il passaggio che pone oggi è la fine del PD, perché rappresenta un inganno e blocca la possibilità di una trasformazione e di un rinnovamento del paese.

I Dem avrebbero dovuto mettere insieme le parti migliori della cultura italiana, coniugando il cattolicesimo democratico, la cultura dei comunisti italiani con la sua specificità democratica e la sua fedeltà ai principi della costituzione repubblicana, la tradizione socialista di Nenni, Lombardi, Pertini.

Nella realtà, già con Veltroni, queste componenti furono sterminate dal punto di vista culturale e politico dentro il PD. Restarono alcuni dirigenti, ma interamente risucchiati dentro il vortice neoliberale. Del resto, erano sciocchi abbastanza per credere alla fine della storia di Fukuyama, e quindi cercarono di riciclarsi come i tempi nuovi richiedevano.

Il PD è dunque un equivoco, storico e culturale, e di lì nasce la sua mancanza di cultura politica, la sua mancanza di iniziativa politica, di visione della storia. Non so quanti voti prenderà, ma anche se alle elezioni prendesse il 40% dei voti, dal punto di vista storico e della funzione storica è una vicenda giunta al capolinea

È diventato un tappo che imprigiona energie e impedisce la formazione di una forza capace di risollevare e riformare il paese. Imprigionato dentro una serie di stereotipi, di banalità e di riti, che agli adepti servono per costruirsi un’identità (siamo i competenti, i buoni e bla bla), visto dall’esterno ha ormai i contorni del ridicolo, di una setta che vive fuori dalla realtà, in un mondo di fantasia.

La sua fine è, da un punto di vista storico, necessaria per liberare le forze del cattolicesimo democratico e della sinistra socialista.

Una nuova grande formazione unitaria non potrà nascere sin quando esiste il PD, che è il modo in cui la tradizione del Partito liberale di Zanone (che fece peraltro la sua ultima legislatura come parlamentare del PD) ha cercato di dominare la sinistra.

Con un risultato peraltro fallimentare, perché la colonizzazione liberale della sinistra popolare ha avuto come esito il progressivo spostamento delle masse popolari verso la destra populista.

Ecco, ho parlato a lungo come una vecchia squaw, ora è meglio tacere per qualche luna.

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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