Marquez

I grandi quotidiani come Repubblica hanno una funzione importante di segnaletica della realtà: quello che scrivono, molto spesso, va inteso al contrario.

La Repubblica dadaista

Anche per noi di un piccolo magazine online, fatto da volenterosi kamikaze dell’informazione libera (possiamo poi anche discutere su cosa significhi “libera”, ovviamente), la lettura dei grandi quotidiani mainstream resta importante. Di più, fondamentale. Essi hanno una funzione importante di segnaletica della realtà: quello che scrivono, molto spesso, va inteso al contrario.

Prendiamo La Repubblica, il quotidiano di proprietà del gruppo Gedi diretto da Maurizio Molinari, in caduta libera di lettori. Tra gli articoli di stamane, oltre alle solite cronache neo-atlantiche spacciate per news dall’Ucraina, svettava questa perla:

“Sit in all’ambasciata russa. Letta in piazza per la pace brucia Conte e unisce il Pd”.

Qui siamo nel campo del dadaismo. Per chi non lo ricordasse, parliamo di quel movimento artistico di protesta nato durante la Prima guerra mondiale come reazione alla cultura e ai valori che portarono al conflitto bellico, che si esprimeva rifiutando i metodi tradizionali e sperimentando nuove forme espressive.

E dunque con questo genere di articoli, il quotidiano romano interpreta la realtà attraverso l’inversione dei significati, laddove quel “Letta in piazza per la pace brucia Conte e unisce il Pd”, sta in realtà per: “Letta, bruciato da Conte, davanti a un Pd diviso e senza alcuna soluzione che non sia l’ennesimo cambio di segreteria, la butta in caciara fingendo di organizzare una manifestazione per la pace”.

Perchè poi, nello specifico, si può considerare manifestazione pacifista un sit in convocato davanti all’ambasciata di una delle parti in causa del conflitto, specificando già nelle parole d’ordine dell’iniziativa che non c’è equidistanza (e questo ci può stare), che bisogna continuare ad armare l’Ucraina ( e qui già siamo fuori come balconi se si vuol parlare di manifestazione per la pace), e che bisogna ritornare ai confini sanciti dagli accordi del 2014?

D’altronde Enrico Letta è sempre lo stesso che manifestò davanti alla Sinagoga di Roma assieme a Salvini e Meloni in difesa di Israele aggredita da tre mortaretti palestinesi, mentre l’esercito israeliano martellava Gaza con l’aviazione.

Rien à dire, rien à faire…

https://www.kulturjam.it/category/costume-e-societa/#google_vignette

Di L.M.

Appassionato sin da giovanissimo di geopolitica, è attivo nei movimenti studenteschi degli anni novanta. Militante del Prc, ha ricoperto cariche amministrative nel comune di Casteldelci e nella C.M. Alta Valmarecchia. Nel 2011 crea il blog Ancora fischia il vento.

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