Ing. Riccardo Morandi e il viadotto da lui progettato e poi crollato.

L’ingegnere Terenzio Merletti, per quarant’anni dirigente di Spea, e per sei, dal 2002 al 2008, amministratore delegato della società di ingegneria deputata vigilare sulle autostrade e sul viadotto Morandi, non ha mai saputo dell’esistenza di una relazione scritta nel 1979 dall’ingegnere Riccardo Morandi, il progettista del ponte, per mettere sull’avviso i gestori del viadotto sul Polcevera sulla necessità di intensificare i monitoraggi perchè il ponte si era dimostrato molto più vulnerabile agli agenti esterni di quanto lui aveva previsto. A soli 12 anni dall’inaugurazione della sua opera, Morandi aveva scritto in inglese per una rivista specializzata che che attraverso le fessurazioni, la salsedine del mare e i fumi dei camini delle Acciaierie si insinuano fino al metallo dei tiranti immersi nel calcestruzzo e li corrodono senza lasciare segni all’esterno. “Penso che già tra pochi anni sarà necessario ricorrere a un trattamento per la rimozione della ruggine sui rinforzi esposti con iniezioni” aveva messo sull’avviso Morandi. Nella sua lunga deposizione Merletti ha spiegato cosa prevedeva il manuale di sorveglianza e di procedura di Spea, raccontando che negli anni in cui lui era amministratore delegato rapportandosi con Giampaolo Nebbia, dirigente Spea e uno dei 58 imputati del processo, non aveva mai appreso di corrosione nei cavi e di degradi eccessivi sul Morandi, un’opera a cui lui s’interessava molto perchè la più prestigiosa ma anche perchè il progettista era stato suo prof ad Ingegneria. Il voto assegnato a Morandi dopo i controlli è sempre stato 40: ossia un punteggio intermedio, degradato ma mai in condizioni da destare allarme, ha detto Merletti.Merletti ha spiegato Che non aveva mai letto i risultati delle prove riflettometriche. “Ho letto sulla stampa che secondo le riflettometriche c’era una corrosione del 22%, ma quei dati quantitativi non corrispondevano  aveva sempre parlato di una scala dove il ponte Morandi aveva moltissimi 2, alcuni 3, pochi 4 e nessun 5, il grado più elevato di corrosione secondo la scala definita dalla società Moss.Ha poi aggiunto: “Ai miei tempi per andare a capire l’entità della corrosione bisognava andarla a vedere con dei carotaggi fino ad arrivare ai cavi e non guardarli con il binocolo”. Affermazione che ha poi scatenato la fantasia dell’avvocato Massimo Pelliccciotta, difensore dell’imputato Mauro Malgarini, dirigente dell’ufficio di Monitoraggio e Manutenzione di Aspi, che ha detto che lui quando va a caccia vede le sopracciglia di un cervo a 1200 metri di distanza”. Parole a cui risponderà poi il pm Airoldi chiedendo al teste se Spea avesse in dotazione dei binocoli telescopici in grado di permettere di vedere dalla strada anche sopra lo strallo.
Il presidente del collegio dei giudici Paolo Lepri a inizio udienza aveva annullato con un’ordinanza la trasferta prevista per il 17, 18 e 19 luglio a Roma all’aula bunker del carcere di Rebibbia per ascoltare come testimone il progettista ed allievo di Morandi Francesco Pisani. Le condizioni di salute di Pisani, 90 anni, che era già stato dichiarato da una perizia impossibilitato a venire in tribunale a Genova, si sono aggravate in questi giorni. “La prognosi è alquanto incerta e non determinabile” ha spiegato il presidente leggendo le conclusioni della nuova perizia.

Di Francesco Cecchini

Nato a Roma . Compie studi classici, possiede un diploma tecnico. Frequenta sociologia a Trento ed Urbanistica a Treviso. Non si laurea perché impegnato in militanza politica, prima nel Manifesto e poi in Lotta Continua, fino al suo scioglimento. Nel 1978 abbandona la militanza attva e decide di lavorare e vivere all’estero, ma non cambia le idee. Dal 2012 scrive. La sua esperienza di aver lavorato e vissuto in molti paesi e città del mondo, Aleppo, Baghdad, Lagos, Buenos Aires, Boston, Algeri, Santiago del Cile, Tangeri e Parigi è alla base di un progetto di scrittura. Una trilogia di romanzi ambientati Bombay, Algeri e Lagos. L’ oggetto della trilogia è la violenza, il crimine e la difficoltà di vivere nelle metropoli. Ha pubblicato con Nuova Ipsa il suo primo romanzo, Rosso Bombay. Ha scritto anche una raccolta di racconti, Vivere Altrove, pubblicata da Ventura Edizioni Traduce dalle lingue, spagnolo, francese, inglese e brasiliano che conosce come esercizio di scrittura. Collabora con Ancora Fischia IL Vento. Vive nel Nord Est.

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