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Secondo le stime dell’Istat i Neet (i giovani che non lavorano e non studiano) sono il 19%. Nel Mezzogiorno l’incidenza è doppia rispetto al Centro-Nord

Secondo il rapporto annuale 2023 pubblicato dall’Istat ‘un quinto dei giovani tra i 15 ed i 29 anni non studia, non lavora e non è inserito in percorsi di formazione’.

In Italia i cosiddetti Neet, (acronimo inglese di Not in Employment, education or training), sono 1,7 milioni.

Il tasso è superiore di oltre sette punti rispetto a quello della media europea (11,75%) e nell’UE siamo secondi solo alla Romania. Nel Mezzogiorno, l’incidenza è doppia rispetto al Centro-Nord

Secondo l’Istituto di statistica le ragioni sono riconducibili alla scarsa ‘offerta formativa professionalizzante, alla carenza di efficaci politiche attive sul lavoro, e alle dinamiche del mercato’.

Anche il tasso di disoccupazione giovanile è particolarmente elevato.

I giovani tra 15 ed i 29 anni in cerca di occupazione sono il 18%, sette punti percentuali in più rispetto alla media europea. L’8,8% lo fa da almeno 12 mesi, cioè il triplo della media europea (2,8%)

I giovani che lavorano sul totale degli occupati sono il 33,8%, una percentuale più bassa di oltre 15 punti rispetto alla media europea. Gli studenti lavoratori sono solo il 6% mentre in Europa la media supera il 16,7%.

Nel 2022, la percentuale di giovani d’età tra i 18 e i 24 anni che ha abbandonato precocemente gli studi è dell’11,5%. Nel Mezzogiorno, l’incidenza raggiunge il 15,1%.

Questi dati dovrebbero preoccupare ed impegnare le nostre istituzioni. Si dovrebbero aumentare gli investimenti nella scuola, nella formazione e nelle politiche attive sul lavoro; invece, si ripristinano i vitalizzi dei parlamentari anche quelli trasmissibili agli eredi.

Fonte istat.it

Di Giovanni Pulvino (REDNEWS)

Insegno Scienze giuridiche ed economiche dal 1993. Dopo tanti anni di supplenze sono passato di ruolo nel novembre del 2015. In quel periodo il portale web di Tiscali dava agli utenti la possibilità di esprimersi tramite le ‘Socialnews’. Ed è cosi che nel luglio del 2012 ho iniziato a scrivere articoli raccontando le vicende dei precari storici della scuola. Per un anno ho collaborato anche con ComUnità del portale Unità.it. Successivamente, per integrare e proseguire quell’esperienza durata oltre 3 anni, ho creato REDNEWS (28 giugno 2015), un ‘blog di cronaca, informazioni e opinioni dal profondo Sud’. Il mio scopo era ed è quello di dare voce a chi è escluso dalla società, in particolare i disoccupati, i precari, i pensionati al minimo. Nello stesso tempo intendo esprimere il punto di vista di chi vive nel Meridione, terra che è regolarmente esclusa oltreché dal benessere economico anche dai circuiti d’informazione nazionali. La linea editoriale del blog può essere riassunta con le parole scritte nel IV secolo a.C. dal poeta e drammaturgo greco Sofocle: ‘L’opera umana più bella è di essere utile al prossimo’.

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